Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Recensione del cinecomic di Sam Raimi

Dal 4 Maggio al cinema uno dei titoli più attesi del 2022: Doctor Strange nel Multiverso della Follia, cinecomic che segna il gran ritorno di Sam Raimi nei Marvel Studios. Ecco la nostra recensione (rigorosamente no spoiler) del sequel con Benedict Cumberbatch ed Elizabeth Olsen.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia
Benedict Cumberbatch as Dr. Stephen Strange in Marvel Studios' DOCTOR STRANGE IN THE MULTIVERSE OF MADNESS. Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.
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L’attesa è finita. Questo 4 Maggio Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriva ufficialmente nei cinema italiani. A vent’anni esatti dal primo Spider-Man Sam Raimi torna così sul luogo del delitto. E questa volta, è per fare trionfalmente il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe. Ma com’è davvero questo attesissimo sequel con Benedict Cumberbatch, Elizabeth Olsen e Benedict Wong?

Non senza una certa ingenuità, intorno a Doctor Strange in the Multiverse of Madness aleggiava già da tempo la solita, fatidica domanda. Sara il miglior cinecomic di sempre? Domanda legittima o forse sempre più priva di senso, già che dalla sequenza d’apertura è già chiaro come il cineasta, il fuoriclasse Sam Raimi, non avesse la minima intenzione di giocare la partita su questo piano.

Nel lontano anno 2002 Raimi aveva già cambiato il corso della Storia del Cinema firmando quello che tecnicamente resta il primo cinecomic dell’era moderna. Prima di lui, il legame tra Marvel e audiovisivo era fondato solo sulle serie animate, il piccolo schermo, la produzione di prodotti televisivi, magari tecnicamente ineccepibili, eppure lontanissimi dalla magia del Cinema.

La Trilogia prosegue nel 2004 con Spider-Man 2 e si chiude nel 2007 con Spider-Man 3. E al netto di qualunque giudizio, si tratta di un successo critico e commerciale senza precedenti. Prima ancora che lo stesso termine “cinecomic” entrasse nel linguaggio comune, Sam Raimi aveva così riscritto il confine tra blockbuster e cinema sperimentale, film d’autore e intrattenimento puro.

Oggi, Doctor Strange nel Multiverso della Follia si presenta piuttosto come un film debordante, sfrontato, senza freni. Una sfida che si concretizza forse in un’opera imperfetta – a tratti perfino incongruente nella rete di citazioni, relazioni tra le trame del Marvel Cinematic Universe – eppure impossibile da resistere.

Sam Raimi conosce bene quella regola d’oro del Cinema, illustrata da Joseph Campbell ne Il viaggio dell’eroe: “La qualità di un racconto è pari all’efficacia del cattivo”. Per questo, l’unico vero dubbio che ci resta dopo la visione in anteprima del cinecomic più atteso della stagione, è uno soltanto. Il vero titolo del film non sarà forse Wanda Maximoff nel Multiverso della Follia?

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: La trama (No spoiler)

Alla fine di Spider-Man: No way home avevamo lasciato Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) alle prese con una amara verità: forzare l’ordine naturale del Multiverso può scatenare le minacce più inaspettate. Quello che Strange non sa ancora è che lo aspetta un viaggio alla scoperta di altre dimensioni, versioni alternative della realtà, della storia e della sua stessa esistenza.

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La sua giovane, nuova alleata sarà America Chavez (Vittoria Bartolomei). Una ragazzina che ha il potere di muoversi nel Multiverso, ma che non ha ancora minimamente compreso come controllare le sue straordinaria facoltà. Condizione che la rende ineluttabilmente obiettivo di ogni sorta di super-villain, tra i quali si schiera inaspettatamente una vecchia amica di Strange.

Wanda Maximoff, alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen), dopo la sua vita a Westview ha qualche difficoltà a elaborare l’ennesimo lutto, l’ennesima crudele perdita della sua complessa storia di vita. Strange e Wanda si troveranno così improvvisamente su fronti opposti- E il risultato sarà una guerra senza esclusione di colpi, anzi, senza esclusione di mondi.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Recensione (No spoiler)

Doctor Strange nel Multiverso della Follia
Elizabeth Olsen torna nei panni di Wanda Maximoff/Scarlet Witch in Doctor Strange nel Multiverso della Follia (DOCTOR STRANGE IN THE MULTIVERSE OF MADNESS) (Photo courtesy of Marvel Studios. ©Marvel Studios 2022. All Rights Reserved.)

Al crocevia tra cinecomic, fantasy, horror-comedy e splatter senza freni, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è esattamente il film che stavamo aspettando. Ovvero, un film 100% Raimi, perfettamente integrato nella quarta fase dell’MCU, ma al tempo stesso unico. Un esperimento totalmente sui generis, diverso da qualunque cosa abbiamo già visto, compresi i precedenti dello stesso regista.

Sapevamo dalle stesse dichiarazioni del geniale autore de La casa che il suo ritorno ai nuovi e rinnovati Marvel Studios era nel segno dell’horror. Più precisamente, quella particolare accezione di horror che il cineasta ha sperimentato nella prima fase della sua carriera: carnale, feroce, eppure sempre pronta a giocare sul confine del demenziale, del ghigno abnorme e grottesco.

Il sequel con Benedict Cumberbatch si configura allora come il perfetto pastiche post-moderno. Un Multiverso fuori controllo che ad ogni sequenza, ogni passaggio cerca nuove invenzioni, tanto sul piano strettamente narrativo che sul versante del linguaggio audiovisivo.

E se la cifra dominante resta il gioco tra fantasy e horror, tra le spire di questa stramba avventura trova incredibilmente spazio anche un conflitto tremendamente umano. Ovvero, quella ferita esistenziale che in fondo lega indissolubilmente Strange e Wanda Maximoff. Super-eroi sempre dilaniati dal dubbio, capaci di sbagliare, cedere al dolore, cadere e tornare ancora a rialzarsi.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: La nuova stupefacente trasformazione di Scarlet Witch

Se Gargantua occupa una delle più spettacolari sequenze di Doctor Strange nel Multiverso della Follia, quale altro aggettivo potremmo trovare per il film se non pantagruelico? L’aggettivo deriva in effetti da un ciclo di cinque romanzi, pubblicati da Francois Rabelais nella prima metà del ‘500: Gargantua e Pantagruele.

Ovviamente, non c’è alcuna correlazione diretta tra il nuovo film prodotto da Marvel Studios e questo leggendario classico della letteratura francese. Uno degli elementi più controversi, e insieme uno dei fattori determinanti per il successo dei super-eroi Marvel è proprio la capacità di fagocitare, rielaborare e riconfigurare simboli, stilemi che appartengono ai generi e le epoche più diverse.

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Non farà certo eccezione la nuova sfida di Sam Raimi, che anzi sembra radicalizzare questa premessa, per portarla oltre le estreme conseguenze. Eppure, aldilà delle sequenze più spettacolari, destinate a restare negli annali del genere, quello che resta è la profondità dei personaggi, rappresentati nelle loro più umane debolezze.

Il conflitto interiore, la strenua battaglia che comporta accettare una perdita, elaborare le varie fasi del lutto, che si tratti di una morte reale o della morte di un sogno. Questo il vero tema centrale, la colonna portante o forse la variabile impazzita che rende unico Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

E in questo senso, ci fermiamo con un ultimo suggerimento. Il film può tranquillamente essere visto anche senza aver seguito gli sviluppi della serie Wanda Vision. Come sempre, nei film prodotti da Kevin Feige esiste sempre un grado zero di lettura, una struttura narrativa e un sistema di dialoghi abbastanza semplice (a volte abbastanza banale) per essere compreso da ogni tipologia di spettatore.

Eppure, è solo seguendo l’evoluzione di Wanda Maximoff, Scarlett Witch e la stessa Elizabeth Olsen all’interno del Marvel Cinematic Universe che vedremo rivelarsi una figura femminile rivoluzionaria, inafferrabile, contraddittoria e in continua evoluzione. Una anti-eroina straordinariamente contemporanea, che non vediamo l’ora di rincontrare.

Quanto a Sam Raimi, noi gli consegneremmo direttamente le chiavi dell’MCU. E chissà che nelle sue future evoluzioni, nelle nuove fasi, non trovi sempre più spazio il suo esempio di ironia beffarda. Il suo spregio delle convenzioni e perfino del buongusto, che hanno lasciato campo aperto a interpretazioni, emozioni, personaggi indimenticabili.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Il cast

  • Benedict Cumberbatch: Dr. Stephen Strange
  • Elizabeth Olsen: Wanda Maximoff / Scarlet Witch
  • Chiwetel Ejiofor: Karl Mordo
  • Benedict Wong: Wong
  • Xochitl Gomez: America Chavez
  • Rachel McAdams: Christine Palmer

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Trailer ufficiale