Depeche Mode: le 10 canzoni più belle [VIDEO]

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5. Master and Servant

Un’audace metafora dei rapport di potere economici e sociali che, come è normale, si ripercuotono e si ritrovano nella partnership sessuale definita come sadomasochismo. Per la band c’è sempre questa dicotomia, padrone/servo, che intercorre come gioco in ogni ambiente della società. Ce lo cantano con un pezzo innovativo dai toni pioneristicamente industrial. Una vera chicca.

4. Never Let Me Down Again

Potentissimo e pesantissimo pezzo che si trascina dal synth alle prime anticipazioni di alt rock anni ’90 (per quanto, per ora, senza chitarre) e che prova tutta l’aspirazione del gruppo, in un momento fondamentale della sua storia, per suoni più cupi, esistenziali e massicci. Sia strofa che ritornello della canzone sono leggendari e costruiscono un’atmosfera unica ed irripetibile. Questa la canzone resa famosa dalla prima stagione di The Last of Us nel 2023.

3. Everything Counts

L’epitome del synthpop anni ’80 in una parabola sul capitalismo che ne sfrutta il linguaggio sonoro stesso per criticarne la natura dall’interno, con un pezzo che è paradossalmente una pronta hit. Poche canzoni interpretano lucidamente gli anni ’80 quanto questa: “The grabbing hands, grab all they can / Everything counts in large amounts”.

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2. Personal Jesus

Vero è che la versione più famosa di questo pezzo è forse quella proposta quasi in punto di morte dal leggendario Johnny Cash; ma è vero anche che il riff country western con il quale sul finire degli anni ’80 i Depeche si avventurano in un’impervia esplorazione di sacro e profano segna la storia ben prima della celebre cover. Noi, sinceramente, continuiamo a preferire l’originale.

1. Enjoy the Silence

Il super-classico, immancabile, innegabile, indimenticabile. Non importa se non ascoltate gothic o new wave o punk o elettronica. Non importa neppure se non ascoltate rock, o se non siete cresciuti tra fine anni ’80 e inizio anni ’90. Enjoy the Silence, capolavoro goth/synth realizzato dai Depeche nell’anno cuspide 1990, rappresenta tutto il loro meglio ed è, in quattro parole, una delle migliori canzoni della storia. Punto.

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