Durante l’ultima puntata de Le Iene, Silvia Grulli ha tenuto un lungo monologo incentrato sul movimento #MeToo e sulla violenza sulle donne in genere. In particolare la giornalista ha posto la sua attenzione al processo in corso di svolgimento tra Johnny Depp ed Amber Heard per dare forza alle sue parole. La Grulli ha spiegato come l’attrice di Aquaman sia in queste ore vittima di insulti di ogni tipo per aver mosso accuse contro l’ex consorte.
Sono passati cinque anni dall’inizio della rivoluzione anti molestie del Me Too. Una serie di successo, Anatomia di uno Scandalo, ha riportato l’attenzione su che cosa sia lo stupro: è il momento in cui una persona va oltre il desiderio dell’altro. Resta in carcere l’uomo simbolo di un sistema di potere che chiede favori sessuali in cambio di carriera, Harvey Weinstein. Ma in questi cinque anni i processi sono stati pochi e quasi tutti i personaggi di spicco coinvolti non sono finiti in tribunale. In Italia rare sono state le denunce con inchieste sono state archiviate velocemente. Il potere maschile ha fatto cordone, mentre le accusatrici sono state messe alla gogna dall’opinione pubblica, sospettate di essersi inventate tutto, essersela andata a cercare. Con tutti i tramandati pregiudizi contro le donne.
Poi sono arrivati i lockdown. Le vittime di compagni violenti hanno subito nel chiuso delle case. Infine con la guerra del #MeToo sembriamo essercene definitivamente dimenticati. Eppure qualcosa è cambiato. Un sabato sera di novembre la cronsita sportiva Greta Beccaglia è stata assediata da palpeggiamenti e frasi scurrili. Il collega in studio le ha consigliato di non prendersela. D’altronde siamo in Italia dove fino al 1996 lo stupro non era un crimine contro la persona, bensì contro la morale pubblica. Ma Greta ha pronunciato la frase necessaria: “Non puoi fare questo. C’è un limite che non puoi oltrepassare senza il mio consenso e quel limite è il mio corpo”. Non puoi come non possono i professori dei licei di Cosenza o di Siena a cui si sono ribellate le studentesse dopo anni di moleste. Tra le più giovani il #MeToo ha cambiato lo scenario.
C’è ancora immensamente da fare per cambiare la testa a tutti gli altri. Non si è mai visto tanto odio come quello che travolge in questi giorni l’attrice Amber Heard, sui social le hanno riversato minacce di morte e stupro, valanghe di insulti volgari per aver accusato Johnny Depp di violenza durante il loro matrimonio. Ogni volta che vi verrà un dubbio su una vittima, pensate al carico di accuse, odio e dolore che deve sopportare una donna che trova il coraggio di denunciare una violenza a sfondo sessuale, in un mondo che continua a giustificare gli uomini
Sui social queste parole hanno trovato pareri contrastanti. Poichè se in molti hanno trovato giustissime le parole della giornalista sul problema della violenza sessuale, in molti altri hanno trovato fuori luogo l’esempio di Johnny Depp ed Amber Heard, in quanto in tribunale molte delle accuse mosse dall’attrice stanno risultando quanto meno dubbie. Cosa ne pensate?