Skinty Fia è il nuovo capolavoro dei Fontaines D.C., da aggiungere subito alla lista dei migliori album post-punk della modernità
Che Skinty Fia, il nuovo lavoro dei Fontaines D.C., sarebbe stato il disco post-punk dell’anno, già si sapeva. Che la band irlandese riesca poi a suonare ancora perfettamente convincente e a protrarre senza inciampi il proprio periodo di creatività migliore, è forse già meno scontato ma va tenuto presente in ogni caso.
Il quintetto, attivo dal 2017, ha conquistato la scena nello spazio di tre riuscitissimi album e al momento si distingue come parte della punta di diamante del nuovo post-punk, assieme ad IDLES, Shame e altre band ancora. Il loro stile è introspettivo, genuinamente cupo e trasversalmente eclettico, incorporando elementi delle scuole post-punk più diverse.
In Skinty Fia, tuttavia, è difficile sbagliarsi: il disco è gothic, a cominciare dalla già iconica copertina. Il loro Pornography? Si potrebbe dire tranquillamente, anche se di certo non abbiamo la storia di crisi professionale e personale di un Robert Smith a fare da perno. Ma il modo in cui i Fontaines prendono sul serio liriche e atmosfere non lascia adito a dubbi: per loro il post-punk è una faccenda importante.
Dieci essenziali canzoni che si distinguono in particolare nelle parabole disincantate e nebbiose di Roman Holiday; How Cold Love Is; il primo singolo, Jackie Down the Line; e la title track. In un’epoca di forzata celebrazione e voglia di allegria assoluta, i Fontaines prendono tutti in contropiede, rifiutandosi di unirsi ai festeggiamenti e rinchiudendosi nella loro poetica indagine psicologica.
In questo senso sembra in effetti di sentire molto i Joy Division all’inizio degli anni ’80, ma tenendo presente che abbiamo una band ancora strettamente fedele ai propri principi e a ciò che ne ispira l’arte. Il risultato è una collezione di brani dall’autenticità comprovata e che mostra zero compromessi.
Skinty Fia è, in definitiva, quanto di meglio può offrire oggi la nuova scena post-punk; e quindi finisce di diritto e immediatamente nell’elenco dei grandi classici del genere e tra i titoli fondamentali dell’età d’oro dei Fontaines. Continueranno su questa strada? Difficile dirlo ora; ma finché la formula funziona e la realtà musicale è solida a questo punto di sicuro non hanno nulla da perdere.