Il 20 ottobre 2009 Gearbox Software lanciò sul mercato Borderlands, looter shooter con elementi RPG che conquistò subito il cuore di milioni di giocatori. Ad oggi, la saga più irriverente e scanzonata dei videogiochi conta tre capitoli principali, un prequel e tre spin-off. L’ultimo arrivato in ordine cronologico è l’attesissimo Tiny Tina’s Wonderlands, di cui oggi potete leggerne la recensione.
Il titolo, sequel diretto di Assalto alla Rocca di Tiny Tina, DLC stand alone di Borderlands 2, è disponibile su tutte le piattaforme a partire dal 31 marzo.
Senza spoilerare nulla, il nostro eroe, noto come il Tessifato colui che avrà in mano il destino del mondo, verrà catapultato nelle follie creative di Tina per sconfiggere il Signore dei Draghi, doppiato da Will Arnett (Bojack Horseman).
Sul fronte narrativo non riservatevi troppe aspettative. Non mancheranno i classici momenti comici, personaggi secondari con nomi ai limiti dell’assurdo e tutte le altre peculiarità che hanno da sempre contraddistinto le sceneggiature delle produzioni. La grande novità di Tiny Tina’s Wonderlands è l’esplorazione del mondo di gioco, che cambia del tutto rispetto a quanto eravamo abituati nella saga.
Benvenuti a Wonderlands
Dopo aver completato la creazione del nostro personaggio – scegliendo tra le 6 classi disponibili ciascuna dotata di caratteristiche specifiche e abilità uniche che potremo potenziare di volta in volta salendo di livello – ci troveremo a vagare per Wonderlands. Attenzione però, Gearbox abbandona il suo tipico open world per sperimentare una navigazione di tipo isometrico.
Il Tessitore si muoverà per le verdeggianti radure del regno, incontrerà npc che attiveranno incarichi secondari, visiterà meravigliose città medievali, assalterà castelli e pericolosi dungeon. Ogni volta che entreremo nell’area della missione, la visuale ritornerà in prima persona, pronti per affrontare le mostruose orde che si riverseranno sui nostri monitor. Infine, attraversando le zone con l’erba alta, attiveremo incontri casuali contro i più pericolosi tagliagole e pirati. In questi casi, Tiny Tina ‘s Wonderlands diventerà un arena shooter appagante e frenetico dove sopravvivenza e vittoria, si trasformeranno in opulento loot.
In generale, questa nuova scelta esplorativa ci è sembrata molto efficace nel ricreare, in modo interattivo, ciò che immaginiamo quando giochiamo a Dungeon & Dragons.
Una Balestra per domarli tutti
La scelta della classe in Tiny Tina’s Wonderlands – Sparamagie, Brr-Serker, Stilomante, Guardaspore, Oltretomba, Brandimartello – avrà un peso non indifferente per arrivare sani e salvi ai titoli di coda. Tra diverse opzioni per le build, magie, che qui sostituiscono le classiche bombe, scudi, balestre e fucili iper tecnologici, la varietà nelle situazioni di gioco e il divertimento non mancheranno, complice anche la notevole qualità del gunplay.
Nelle primissime ore della nostra run, tra tutte le armi testate, le balestre ci sono sembrate quelle più overpowered. L’elevata cadenza di fuoco e il danno elementale, ci hanno permesso di azzerare in poco tempo la vita di ogni povero malcapitato che ci è capitato a tiro.
Abbiamo subito rotto il gioco?
La risposta è no. Con il tempo abbiamo affrontato mob e boss molto forti, con un consistente damage output, e la sola balestra si è rivelata insufficiente. Invece, cercare di completare più quest possibili, salire così di livello e un po’ di fortuna con il loot, sono state le chiavi per non cedere dinanzi alla notevole mole di nemici che abbiamo incontrato nelle 11 ore necessarie per completare la campagna principale.
In ultimo, rispetto ad Assalto alla Rocca di Tiny Tina, dove il nostro eroe era rigido nei movimenti e di conseguenza spesso incapace di schivare le offese avversarie, abbiamo notato un personaggio decisamente più mobile. In Tiny Tina’s Wonderlands infatti, l’azione è la stessa di Borderlands 3, dinamica, fluida – grazie anche alla possibilità di scegliere la modalità performance a 60 fps – e altamente spettacolare.
L’unico rimpianto è l’assenza del doppiaggio in italiano con solo testi di gioco e sottotitoli dei dialoghi nella nostra lingua. Tale mancanza, da una parte risalta le interpretazioni degli attori, dall’altra però non permette una perfetta fruizione della storia, soprattutto nella frenesia dei combattimenti.
Conclusioni
Tiny Tina’s Wonderlands è un’avventura immediata, coinvolgente, capace di sorprendere continuamente il giocatore grazie a missioni sempre diverse in biomi tutti da scoprire. Non vuole rivoluzionare il genere ma regalare ore e ore di sana spensieratezza. La durata della campagna poi, permetterà ai giocatori più curiosi di sperimentare tutte le build possibili per il Tessitore.
Gearbox è riuscita a inserire Borderlands in un contesto fantasy che trabocca di birre e popolato da cavalieri e bardi che ballano al ritmo di originali ballad. Abbiamo vissuto quest indimenticabili che spaziano dalla leggenda di Excalibur e Mago Merlino, al Signore degli Anelli, passando per vascelli fantasma e teschi pirata. Un viaggio imprescindibile, da provare anche e soprattutto in compagnia di un amico, per un’esperienza ancora più coinvolgente.