Duro colpo subito da Netflix. Il gigante dello streaming ha infatti fatto sapere, durante il consueto meeting trimestrale, di aver perso 200.000 iscritti nei primi tre mesi dell’anno. Il calo è arrivato dopo che l’azienda ha aumentato i prezzi nei mercati chiave tra cui Stati Uniti e Regno Unito, e ha ritirato i propri servizi dalla Russia, cosa che gli è costata la perdita di 700.000 abbonati. Secondo quanto dichiarato dalla piattaforma, le cause di questo crollo sarebbero da ascrivere alla continua condivisione dell’account dell’utenza. Si stima infatti che piĂą di 100 milioni di famiglie stiano infrangendo le sue regole condividendo le password.
Reed Hastings, amministratore delegato di Netflix, ha dichiarato a tal proposito:
Quando stavamo crescendo velocemente, non era una prioritĂ lavorare sulla condivisione dell’account. Ora invece ci stiamo lavorando sodo
Lucas Shaw di Bloomberg ha detto che la condivisione della password è stata un problema per Netflix “per molto tempo”.
Sembra che l’azienda stia cercando di identificare un’area di potenziale crescita – ha detto al programma Today. Hanno cercato di frenare la condivisione delle password in passato e hanno avuto un momento molto difficile.
In una lettera agli azionisti, Netflix ha affermato che un’ondata di iscrizioni che ha visto durante la pandemia aveva “oscurato il quadro” e ha avvertito che è probabile che altri due milioni di abbonati se ne andranno nei tre mesi fino a luglio.
La nostra crescita dei ricavi è rallentata considerevolmente, come mostrano i nostri risultati e le previsioni- ha affermato la societĂ . La nostra penetrazione relativamente alta delle famiglie – se si include il gran numero di famiglie che condividono account – combinata con la concorrenza, sta creando venti contrari alla crescita dei ricavi.
In Borsa questo calo di abbonati si traduce in un crollo del 25% negli scambi after-hours (periodo di tempo in cui la borsa è chiusa ndr). Gli investitori infatti si aspettavano che, sebbene fosse previsto un calo, Netflix aggiungesse 2,5 milioni di abbonati al proprio pacchetto. Cosa che non è accaduta.
Di fronte a questi numeri l’azienda sta cominciando a valutare l’inserimento di ricorrere all’uso delle pubblicitĂ . Nella fattispecie, Reed Hastings ha dichiarato che riterrebbe sensato introdurre abbonamenti pubblicitari a costi piĂą contenuti, dato che tale soluzione sembra aver portato beneficio ad aziende come Hulu.
Un progetto che, se realizzato, comporterĂ un’attesa di almeno un anno, ma che farebbe cadere uno dei tabĂą del business model di Netflix.