The Blues Brothers (qui la nostra analisi dell’immortale colonna sonora), autentico cult del 1980 di John Landis è uno dei film più amati e iconici della storia del cinema.
La storia racconta dei fratelli Jake ed Elwood Blues, interpretati da John Belushi e Dan Aykroyd, che, “In missione per conto di Dio”, devono trovare dei fondi per salvare l’Orfanotrofio cattolico nel quale sono cresciuti.
Questi dettagli così smaccatamente di matrice religiosa hanno spinto il Vaticano a inserire il film nella ristretta categoria dei Classici Cattolici. Ad annunciare questa cosa è stata Città Del Vaticano stessa, attraverso il suo giornale ufficiale, L’Osservatore Romano.
In un articolo del 2010 infatti possiamo leggere le motivazioni che hanno portato a prendere questa decisione.
Il post dell’Osservatore Romano
The Blues Brothers è un film cattolico? Gli indizi non mancano in un’opera dove i dettagli non sono certo casuali. A iniziare dalla foto incorniciata di un giovane e forte Giovanni Paolo ii nella casa dell’affittacamere – dall’accento siciliano e vestita di nero, dunque cattolica – di Lou “Blue” Marini – scrive l’Osservatore.
Senz’altro cattolico, come Alan “Mr. Fabulous” Rubin, di origine polacca, e come soprattutto i fratelli Jake ed Elwood Blues. E a notarlo, con maligna ostilità, sono gli avversari più determinati, cioè gli insopportabili nazisti dell’Illinois.
Jake ed Elwood sono infatti cresciuti nell’orfanotrofio intitolato a sant’Elena e alla santa Sindone, governato dalla terribile ma a suo modo affettuosa Sister Mary Stigmata, detta la Pinguina, e ora a rischio di sopravvivenza per cinquemila dollari di tasse non versate. Ma per i due quella istituzione cattolica è tutta la loro famiglia – solo il vecchio impiegato Curtis suonava per loro l’armonica in cantina, ricordano con nostalgia – e decidono di salvarla a ogni costo con i suoi piccoli ospiti.
Ma come farlo senza allontanarsi (troppo) dai valori trasmessi dalle suore e, nonostante qualche trasgressione, sempre ritenuti validi? L’illuminazione arriva nella chiesa battista di Triple Rock dove li ha indirizzati Curtis e dove ascoltano un sermone del reverendo Cleophus James sulla necessità di non sprecare la propria vita.
A fianco dei piccoli (e della Pinguina), i fratelli Blues sono capaci di toccanti attenzioni: così Elwood non si dimentica di una terribile crema al formaggio commissionatagli da un anziano amico. E nulla antepongono – Elwood, il più galante, rinuncia persino all’avventura con una fascinosa signorina – alla “missione per conto di Dio”. Che alla fine riuscirà. Consegnando alla storia del cinema e della musica un film memorabile. Stando ai fatti, cattolico.
Che ne pensate? Per voi The Blues Brothers è davvero un film cattolico?
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