I videogiochi come la cocaina: il TG1 lancia l’allarme dipendenza [VIDEO]

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Credits: Rai
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Attenzione se mai vi trovaste a giocare con i videogiochi: potreste non riuscire più a smettere!

Piuttosto allarmato il tono di un servizio del TG1 a tema videogiochi che, con discussione annessa, intende aumentare la consapevolezza sul problema della “dipendenza” da videogame, web e smartphone che interessa i giovani. Già in apertura l’endemico interesse nei videogiochi viene paragonato alla stessa pandemia, e il discorso prosegue su una linea simile.

Sulla questione interviene in particolare Andrea Cangini, senatore di Forza Italia, affermando che l’abuso di social, videogiochi e web (tutto un po’ messo insieme) avrebbe un effetto simile a quello della dipendenza da cocaina. Queste attività infatti secernono l’ormone del piacere, secondo Cangini e una commissione da lui istruita con specialisti e psicologi.

La parte che aspettavamo: “Tutte le malattie mentali, i disagi, i disturbi alimentari, l’autolesionismo, l’aggressione, sono in crescita vertiginosa da quando le console dei videogiochi sono entrate nelle stanze dei nostri figli [cioè da trent’anni? ndr] e da quando, dal 2007/08, lo smartphone è entrato nella loro disponibilità”.

“La loro capacità cognitiva progressivamente si sta riducendo, questa è la prima generazione che ha un quoziente d’intelligenza inferiore alle generazioni che l’hanno preceduta”. Cangini sostiene poi che è dovere della politica “governare il fenomeno”, mentre la giornalista del TG1 incalza: “Ormai non ci si guarda più in faccia, non si legge più un libro. Sembrano dei luoghi comuni, ma…”

Cangini prosegue: “In oriente l’uso dei telefonini si sta cercando di limitare con norme di legge perché è una pandemia, è una malattia, è una dipendenza a tutti gli effetti”. C’è poi anche la testimonianza di un uomo recatosi presso una comunità di recupero che ha cercato di staccarsi dagli effetti nocivi della tecnologia.

Il senatore incalza sul tema hikikomori: “Trentenni che vivono perennemente rinchiusi nelle loro stanze costantemente connessi a una realtà che non esiste”. E avvisa: “Se un genitore ha un figlio drogato deve affrontare il problema. Stiamo devastando una generazione. […] Ma arriverà il momento, come per il tabacco: vorrei che le compagnie del web [per prime] dicessero che ‘il web fa male ai giovani’“.

Che ne pensate? Potete vedere l’intervento integrale nel video qui sopra (con l’audio fuori sincrono purtroppo). Continuate a seguirci su LaScimmiaGioca