3rd Secret: Nirvana e Soundgarden nel supergruppo grunge | RECENSIONE

3rd Secret
Krist Novoselic, al centro del progetto 3rd Secret. Credits: Ralph Bevins / YouTube
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Ai 3rd Secret contribuiscono Krist Novoselic, Kim Tahyil e Matt Cameron

3rd Secret: questo il nome della super-band grunge formata da Krist Novoselic (Nirvana), Kim Tahyil (Soundgarden) e Matt Cameron (Soundgarden e Pearl Jam). Tre storici nomi della scena grunge e del rock alternativo americano, tutti attivi fin dagli anni ’80 con le rispettive band.

Assieme a loro: il chitarrista Jon “Bubba” Dupree, già nei Void e negli Hater assieme a Cameron e a Ben Shepherd, ex-bassista dei Soundgarden; la vocalist Jillian Raye, già attiva assieme a Novoselic nel progetto Giants in the Trees; e l’altra vocalist, dal nome Jennifer Johnson.

Un bel sestetto insomma che, così presentato, potrebbe fare la gioia di qualunque appassionato del rock e grunge anni ’90 nonché nostalgico di quella perduta era d’oro della musica per chitarra elettrica. Potrebbe, diciamo. Perché così, francamente, non è. Quello che dovrebbe essere un disco capolavoro che riunisce il meglio delle musicalità di tre band storiche si svela in realtà ben poco interessante.

Per cominciare il disco, della durata di meno di cinquanta minuti, è molto poco grunge e molto più alternative folk, scivolando come fa da una ballad all’altra con vaghi toni alla Led Zeppelin (quelli di III). Certo gli arpeggi sono formidabili e puliti e si fa sentire la produzione dell’osannato Jack Endino, guru dei produttori della prima era alternative del rock americano.

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Ma mancano: uno, le idee; due, il ritmo. Tra tutte le canzoni l’unica davvero a spiccare, o a poter costituire un possibile singolo eventualmente memorabile, è I Choose Me. Tutte le altre scorrono via lasciando poco e niente perché, e veniamo a punto due, presentano tutte quasi lo stesso tempo, sempre pacato, lento e poco deciso.

I 3rd Secret mancano clamorosamente l’incontro con il revival grunge contemporaneo

In questo modo il sound del disco va tutto a vantaggio della costruzione di una serie di atmosfere, che vanno benissimo, ma che non lasciano alcun aggancio melodico e, in altre parole, nessun momento davvero notevole. Energia se ne sente poca: più che altro si può ascoltare un lavoro minuzioso, stratificato e accorto, realizzato da musicisti navigati.

Ovvio, non serve dirlo: nessuno si aspettava il nuovo Nevermind o il nuovo Superunknown. Ma avere tre musicisti così e non vederli tirar fuori nulla di anche solo interessante, in tre come sono, è perlomeno una delusione. Ma poi la formazione funziona male anche in una serie di altre scelte stilistiche.

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Per esempio, le voci femminili delle pur bravissime vocalist fanno ancora ancora il loro nei momenti intensi delle ballad acustiche; ma c’entrano davvero poco e tolgono ogni vigore, con la loro assorta sensualità, ai momenti più “rock” che invece magari meritavano toni canori ben più decisi.

Dei tre musicisti superstar, poi, l’unico del quale cogliamo davvero la presenza è il solo Tahyil. Cameron, batterista capacissimo ma messo a suonare, come si diceva, su una serie di lenti, ha ben poche occasioni di dare mostra delle sue capacità. Per quanto riguarda il buon vecchio Novoselic, poi, l’impressione è che in questo disco quasi il basso non ci sia proprio, alla Jason Newsted.

Insomma, un esperimento che sulla carta sa di quei super-progetti anni ’00 (Audioslave, Chickenfoot, The Good, The Bad & The Queen) che vorrebbero riunire il meglio per fare ancora di più. Ne riesce un album che invece a malapena si può definire nostalgico e che incontra la sufficienza solo perché effettivamente ben suonato. A voi il giudizio.

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3rd Secret – 3rd Secret / Anno di pubblicazione: 2022 / Genere: Alternative Folk