Il mondo delle serie tv è in continua crescita. È diventato uno dei settori più redditizi e sta lentamente ma inesorabilmente guadagnando una fetta sempre più ampia del mercato.
Ogni anno nascono nuove piattaforme e vengono rilasciati centinaia di prodotti. Le possibilità di scelta sono talmente ampie che è molto semplice per gli appassionati perdersi delle opere di assoluto rilievo. La Scimmia ha individuato per voi 10 serie tv passate un po’ in sordina, con l’augurio di fornirvi consigli utili per le vostre prossime maratone.
Sei a corto di serie tv? Ecco 10 gemme poco conosciute da recuperare nel 2022.
1. I May Destroy You (HBO)
Arabella è una star di Twitter e scrittrice londinese divenuta celebre dopo la pubblicazione del suo romanzo d’esordio, Cronache di una millennial stufa. Dopo l’enorme successo, soprattutto tra i più giovani, le case editrici fiutano l’affare e fanno la fila per accaparrarsi i diritti della sua seconda opera. La giovane, però, parrebbe aver smarrito idee e originalità, faticando a rispettare le aspettative.
Dopo una nottata passata a bere e ballare in compagnia, Arabella ha difficoltà a ricordare cosa sia successo e si ritrova con un taglio in fronte e lo schermo del telefono infranto. Aiutata dagli amici Terry e Kwame, dovrà cercare di ricostruire gli eventi di quella (terribile) notte.
Questa serie tv co-prodotta da BBC e HBO è autobiografica e molto intima. Michaela Coelinfatti, oltre ad essere straordinaria nei panni della protagonista ha anche curato sceneggiatura e regia, trattando tematiche importanti e sempre attuali (come ad esempio quella del consenso sessuale).
2. It’s a Sin (Starz Play)
It’s a Sin è una miniserie fondamentale, un pugno nello stomaco necessario per vivere in maniera più consapevole (e informata) un argomento “scomodo” come quello dell’AIDS.
Nel corso dei primi anni 80’ le notizie provenienti dagli Stati Uniti vengono liquidate come dicerie, finché il virus HIV non imperversa anche nel Regno Unito.
La miniserie fotografa alla perfezione 3 aspetti della vicenda:
disinformazione nei confronti di questa (all’epoca) nuova malattia e difficoltà nel reperire informazioni aggiornate e affidabili;
discriminazione da parte dei medici (e delle persone in generale) nei confronti dei pazienti omosessuali affetti da AIDS;
I terribili effetti dell’AIDS si ripercuotono non solo sul fisico, ma anche nell’anima delle persone coinvolte. It’s a Sin mostra in maniera cruda e spietata i vari stadi della malattia, l’isolamento e l’abbandono che i giovani ragazzi coinvolti dovettero affrontare. Visione non adatta a tutti.
3. Pure (RaiPlay)
Se avete amato Fleabag, questa miniserie fa decisamente al caso vostro. La protagonista è Marnie, una giovane ragazza scozzese che abbandona il paesino rurale in cui vive per trasferirsi a Londra.
La serie permette allo spettatore di immergersi nella mente dell’eccentrica protagonista, mostrando le sue stravaganti “visioni” a sfondo sessuale. Immagini causate dalla malattia mentale di cui soffre, il Pure O, una forma di disturbo ossessivo compulsivo che tormenta chi ne è affetto con pensieri intrusivi e incontrollabili.
6 episodi da circa 30 minuti, con una Charly Clive (Marnie) coraggiosa e straordinariamente vulnerabile. Pericolo binge watching elevato.