The Marvelous Mrs. Maisel 4, Recensione della serie su Prime Video

La quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel conferma tutte le qualità dello show di Prime Video

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Dopo una lunghissima attesa, su Prime Video è finalmente arrivata la quarta e penultima stagione di The Marvelous Mrs. Maisel, serie TV guidata da Rachel Brosnahan e Alex Borstein, creata da Amy Sherman-Palladino (già firma di Una mamma per amica) per Amazon Studios.

La quarta stagione arriva a più di due anni di distanza dalla messa in onda della terza e questo ha fatto sì che, quando il 18 febbraio 2022, l’attenzione del pubblico fosse ai massimi livelli, proprio per la lunghissima attesa.

La nuova stagione si apre più o meno dove si era conclusa quella precedente (attenzione: spoiler se non avete visto le prime tre stagioni): Miriam, che era a un passo da un successo nel quale non avrebbe mai neppure osato sperare, si trova di colpo ai piedi di un aereo, lontana da una tournée che avrebbe potuto confermare e lanciare la sua carriera comica una volta per tutte.

The Marvelous Mrs. Maisel, la trama della quarta stagione

Proprio quando era sul punto di ottenere tutto e di progredire con la sua carriera, Miriam (Rachel Brosnahan) si trova catapultata al punto di partenza.

È tornata a vivere nella sua vecchia casa, dividendo lo spazio con i suoi genitori che non vogliono nemmeno riconoscerle il merito di pagar loro vitto e alloggio per non perdere la faccia: inoltre la sua carriera sembra essere a un punto morto. Nessuno vuole farla esibire e lei, d’altronde, non vuole più abbassarsi alle condizioni imposte da altri.

Proprio per avere una maggiore libertà espressiva, Miriam si trova un lavoro in uno dei luoghi più inaspettati dove non solo può dire quello che vuole, ma soprattutto non ha persone pronte a giudicarla. Così grazie alla presenza di Susie (Alex Borstein), che nel frattempo vuole ampliare la sua clientela, e a quella di Lenny Bruce (Luke Kirby), Miriam cercherà di trovare – di nuovo – la sua strada.

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The Marvelous Mrs. Maisel: Recensione

Chi va piano va sano e va lontano

La quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel sembra partire con una marcia tirata, come se si fosse messa la retromarcia invece di andare avanti.

Le prime tre stagioni, a ben guardare, sono stata una corsa forsennata: nelle prime tre stagioni gli spettatori hanno potuto seguire l’ascesa di Miriam senza un vero e proprio ostacolo a frenarla. Sembrava, infatti, che la donna riuscisse a ottenere tutto quello che voleva.

Dalla fine del matrimonio con Joel, Miriam ha cominciato a muoversi in un mondo tutto sommato facile, un mondo che sembrava non star attendendo altro che il suo arrivo, una ventata di aria fresca a cavallo degli anni ’60 in una New York piena di possibilità.

Questo ha fatto sì che con l’avvio della quarta stagione – un inizio lento, zoppicante, pieno di ostacoli – gli spettatori si siano sentiti confusi, smarriti, come se stessero vedendo una serie diversa.

La quarta stagione inizia quindi in sottotono, ma è un “sottotono” voluto, a tratti necessario, che serve a dipingere con più attenzione il personaggio di Miriam, il suo desiderio di libertà e la sua capacità di rialzarsi sempre, anche quando sembra impossibile.

A ben guardare, dunque, questo andamento lento rappresenta quasi un elemento di qualità della quarta stagione di The Marvelous Mrs. Maisel: è un atto di coraggio e insieme di fiducia che rende ancora più interessante il percorso della protagonista e rende ancora più evidente il talento istrionico della sua protagonista.

Lenny Bruce e gli altri

La forza di uno show come The Marvelous Mrs. Maisel è da ricercarsi anche (e forse soprattutto) nella bellezza dei personaggi secondari che si muovono intorno alla protagonista. Se la storyline dei genitori di Miriam è più debole rispetto al passato (a tratti è quasi noiosa), gli altri personaggi riescono a riempire la scena, fino quasi a rubarla.

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Susie è una protagonista aggiunta e non sorprende nessuno il fatto che ogni sua scena o scambio di battute sia non solo esilarante, ma scritto con un’attenzione al ritmo che da sempre caratterizza i prodotti di Amy-Sherman Palladino.

Il suo tentativo di diventare una vera e propria agente, con uno studio popolato da maghi, mafiosi e donne rumorose, è una parentesi spassosa e piena di potenziale: rimane invariato il bellissimo rapporto con Miriam, che affronta anche il tema della sessualità della donna.

Anche la storia di Joel e del suo nuovo rapporto sentimentale non è affatto male e sembra che per l’uomo ci sia una nuova possibilità per costruire un nuovo rapporto con Miriam. Ma forse la vera scoperta di questa stagione è il personaggio di Lenny Bruce.

Già nel passato la figura del comico (realmente esistito, ma qui romanticizzato) ha da subito affascinato il pubblico, al punto da centellinare ogni sua apparizione come se fosse un qualcosa di prezioso da lasciar durare nel tempo. In questa quarta stagione il suo ruolo è ancora più fondamentale per la crescita di Miriam.

Nello specifico basta assistere al suo monologo – per non farvi spoiler non vi diamo ulteriori dettagli – per comprendere quanto sia importante il personaggio e quanto sia fondamentale per la carriera comica di Miriam.

Piccola nota a margine: Se siete tra coloro che vogliono vedere la serie solo ed esclusivamente per la partecipazione di Milo Ventimiglia nella quarta stagione, allora ridimensionate le vostre aspettative.