Strofe: Riccardo Cocciante – Margherita, il significato della mitica canzone

Margherita è un elogio all'amore dalla splendida voce di Riccardo Cocciante (e gli arrangiamenti di Vangelis).

Cocciante
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Margherita è un singolo di Riccardo Cocciante tratto da Concerto per Margherita. Il brano uscì in 45 giri insieme a Primavera, ed è uno dei maggiori successi del cantautore italo-francese, che lo consacrò definitivamente dopo il successo di Bella senz’anima.

Margherita, come tutto il resto dell’album, è stata arrangiata da Vangelis, compositore ormai leggendario e tra i più amati dei nostri tempi che compie un ottimo lavoro anche nell’esperienza con Cocciante.

Il brano è un autentico grido d’amore, tra i più belli della canzone italiana, che oscilla tra ossessione e gioia per la propria amata. E seppur, per ammissione di Cocciante, la Margherita del titolo non esista, resta una delle canzoni d’amore più ispirate del cantautore.

La canzone rimase per 10 settimane consecutive in prima posizione nelle classifiche di vendita italiane, confermando il grande talento di Cocciante.

Io non posso stare fermo con le mani nelle mani

Il brano si apre con una frase decisamente inusuale. Un incipit letteralmente sognato da Marco Luberti, autore del testo. Storia vuole che Luberti e Cocciante, dopo una lunga giornata di lavoro terminata alle 2 di mattina, si siano accorti che mancava ancora il testo ad una delle partiture dell’album.

Luberti, nel sonno, ha l’ispirazione che porterà al testo di Margherita, e telefona alle 4 a Cocciante per comunicargli l’epifania. Il testo verrà poi scritto di getto.

Io non posso stare fermo con le mani nelle mani
Tante cose devo fare prima che venga domani
E se lei già sta dormendo io non posso riposare
Farò in modo che al risveglio non mi possa più scordare
Perché questa lunga notte, non sia nera più del nero
Fatti grande dolce luna e riempi il cielo intero
E perché quel suo sorriso possa ritornare ancora
Splendi sole domattina come non hai fatto ancora
La prima strofa racconta di un amore ancora inquieto, fatto di notti insonni e movimentate. Un limbo notturno in cui il protagonista non riesce a stare fermo, nella “lunga notte” nera.
È l’attesa spasmodica dell’amore, che il giorno (che pure potrebbe essere una metafora per l’amore) possa finalmente venire.

La gioia e le inquietudini dell’amore

E per poi farle cantare, le canzoni che ha imparato
Io le costruirò un silenzio che nessuno ha mai sentito
Sveglierò tutti gli amanti, parlerò per ore ed ore
Abbracciamoci più forte, perché lei vuole l’amore
Il brano prosegue poi con quello che il protagonista vorrebbe fare il giorno successivo, quando l’amore sarebbe finalmente arrivato. È un momento di gioia, ma la tensione spasmodica della prima strofa torna nella musica di Vangelis.
I suoni elettronici sembrano infatti cozzare contro le parole d’amore cantate da Cocciante, lasciando un senso di inquietudine e una tensione irrisolta. Una tensione figlia della notte insonne e inquieta che il nostro sta passando in attesa del giorno/amore.
Poi corriamo per le strade e mettiamoci a ballare
Perché lei vuole la gioia, perché lei odia il rancore
E poi coi secchi di vernice coloriamo tutti i muri
Case, vicoli e palazzi, perché lei ama i colori
Raccogliamo tutti i fiori, che può darci primavera
Costruiamole una culla, per amarci quando è sera
Poi saliamo su nel cielo, e prendiamole una stella
Perché Margherita è buona, perché Margherita è bella
Poi però la gioia sembra prendere il sopravvento, specialmente nelle parole. Qui il testo di Luberti continua nella descrizione dei suoi desideri per il giorno seguente, in un inno alla gioia dell’amore e dei suoi momenti più fugaci, teneri e gioiosi, raggiungendo un apice musicale e canoro in cui viene fuori tutta la voce di Cocciante.

Margherita è mia!

Il brano si chiude dopo il climax musicale precedente, con l’ultima strofa che conclude la storia dell’amore quasi esplosivo del protagonista.
Perché Margherita è dolce, perché Margherita è vera
Perché Margherita ama, e lo fa una notte intera
Perché Margherita è un sogno, perché Margherita è il sale
Perché Margherita è il vento e non sa che può far male
Perché Margherita è tutto, ed è lei la mia pazzia
Margherita, Margherita
Margherita, adesso è mia
Margherita è mia
La canzone si chiude verso una risoluzione della tensione, percepibile anche musicalmente, seppur riaffermando i dolori dell’amore negli ultimi versi, definendo la donna “vento e non sa che può far male” o ancora “è la mia pazzia“.
Gli ultimi due versi annunciano quindi l’arrivo del giorno/amore, declamando che, finalmente, “Margherita è mia“.
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