Passano gli anni, e con l’evoluzione dei meme anche quello di Doge si evolve, andando oltre la posa statica e semplice della prima foto e iniziando anche ad espandere il concetto stesso di cane/meme. Molti altri cagnolini, spesso di altre razze, iniziano a diventare protagonisti di infiniti meme nei più disparati contesti.
Doge, in ogni caso, rimane tra i protagonisti. Qui sotto possiamo vedere vari esempi tratti dalle sue varie “ere”, da quella del Comic Sans a quella più recente, che lo vede iper-muscoloso in contrasto con un cagnolino ridicolo e piagnone. E ce n’è anche uno accanto ad un leader mondiale particolarmente temibile che ben conosciamo.
In particolare negli Stati Uniti e in lingua inglese caratteristiche dei primi meme erano la grammatica essenzialmente sbagliata e il tono sagacemente ironico dei commenti che il cane faceva. Nel resto del mondo, e specie qui, le versioni del cane che ci sono giunte esulano da queste interpretazioni e ne assumono di più eclettiche.
Nella pop culture Doge si ritrova citato, direttamente e indirettamente, nei contesti più impensabili. Nel videogioco del 2017 Smite, per esempio, è possibile vestire uno dei personaggi con una skin stile Doge. In The Legend of Zelda: Tri Force Heroes, esplorando delle rovine nella versione in inglese compaiono le parole “So ancient. Such ruin.”
Doge si può quindi considerare il “padre” (anzi, la “madre”) di tutti i più famosi cani della rete e oltre. Tanto che il suo nome e la sua immagine dovrebbero apparire di diritto accanto a quelli dei più famosi cani della storia, come Hachikō, Lassie, Balto o Rin Tin Tin. E chi glielo potrebbe impedire, a questo punto?
