Morbius: Recensione del cinecomic Marvel con Jared Leto
Dal 31 Marzo nei cinema italiani arriva Morbius di Daniel Espinosa con protagonista Jared Leto. Si tratta davvero il peggior film Marvel? Tentiamo di rispondere con la nostra recensione in anteprima.
Morbiusarriva solo al cinema questo giovedì 31 marzo e porta naturalmente il volto del più controverso Jared Leto: attore premio Oscar, super-modello, rock star e anti-divo tradizionalmente dedito ad una insana passione. Ovvero, dividere nettamente stampa e pubblico tra hater e fan adoranti. Ma com’è davvero il suo Morbius? O meglio, si tratta davvero del peggior film firmato Marvel?
Reduci dalla sua discutibilissima interpretazione in House of Gucci – intrigante melò familiare dove Jared Leto riesce a sbaragliare una agguerrita concorrenza, vincendo un immaginario award per il peggiore falso accento italiano mai proposto su grande schermo – anche gli estimatori più fedeli potevano in effetti nutrire qualche dubbio, un certo pregiudizio nei confronti di Morbius.
“Trasformative process” è il termine che definisce l’intera filmografia, la carriera e perfino la persona Jared Leto: un performer decisamente consapevole del suo carisma, pronta a dedicarsi solo a quegli script che prevedano un lungo e complesso processo di trasformazione. Un procedimento di profonda decostruzione e ricostruzione del personaggio che per lui è sempre insieme fisico e mentale.
Più ardito sarà il metodo, più altalenanti saranno i risultati. E così è forse ineluttabile che il nostro anti-eroe sia allo stesso tempo l’incredibile interprete di Requiem for a dream (Darren Aranofsky, 2000), Dallas buyers club (Jean-Marc Vallée, 2013) o Blade Runner 2049 (Dennis Villeneuve, 2018), ma anche il più controverso dei Joker (vedi Suicide Squad e Justice League Snyder’s Cut).
Molti odiatori e perfino molti critici sembrano dimenticare che la contraddizione, il salto nel vuoto, l’errore e perfino la caduta facciano comunque parte del “progetto cinema” secondo Jared Leto: un uomo che sa evidentemente come conquistare le luci della ribalta, come conservare il centro della scena, e poi offrire il su migliore sorriso beffardo, pur se brutalmente attaccato.
Oggi, 31 Marzo 2022, Morbius di Daniel Espinosa viene così ufficialmente eletto come peggior cinecomic Marvel. Registra un tragico 19% di consensi su Rotten Tomatoes. E poco importa che il film sia prodotto da Sony e distribuito in Italia da Warner Bros, ergo non sia una creatura dei Marvel Studios come i più recenti Spiderman, WandaVision, Loki o l’ultimo sorprendenteMoon Knight.
La domanda resta quindi un’altra. Al netto di tutti gli errori o le mancanze nella sceneggiatura, la regia e la CGI, Morbius è davvero un’opera così scadente? Non c’è davvero niente di divertente, perfino di intrigante in questi 108 minuti di Cinema, dominati dal mutaforme Jared Leto con la complicità dei prodi Matt Smith e Jared Harris ?
Proveremo a rispondere. Ma prima, solo un breve accenno di trama, rigorosamente senza spoiler.
Morbius: La trama (No spoiler)
Affetto da una rara e mortale malattia del sangue, Il Dottor Morbius (Jared Leto) è sempre stato malato. Fin da piccolo, fin da bambino, non ha mai conosciuto la normalità e il benessere, e per questo è sempre stato profondamente consapevole delle proprie condizioni.
Non saprà mai cosa sia una vita che non preveda continue sofferenze, sistematiche trasfusioni di plasma. Eppure, il caso o il destino sono stati anche generosi con lui. Se nel suo DNA manca e mancherà sempre un pezzo, una informazione fondamentale, fin dalla più tenera età Morbius si rivela un bambino prodigio, dotato di una intelligenza straordinaria.
Nel letto al fianco al suo trova poi il suo migliore amico, soprannominato Milo (Matt Smith). Una volta diventato adulto, Il Dottor Morbius riuscirà a trovare una cura per la malattia che li affligge. La terapia è efficace ma purtroppo presenta subito il conto. Non una generica serie di effetti collaterali, ma una terrificante nuova mutazione, destinata a cambiare ancora la vita di entrambi.
Nel 1971 il lungimirante Stan “The Man” Leesi oppose a un’idea tremendamente scontata. Ovvero, introdurre Il Conte Dracula nella Casa delle Idee e il futuro Multiverso Marvel. Sappiamo purtroppo che, qualche anno più tardi, la sua resistenza e le sue perplessità verranno comunque vinte dalle ragioni del mercato.
Eppure, a distanza di esattamente cinquant’anni, la sua intuizione resta la più moderna. O per meglio dire, post-moderna. Roy Thomas crea così Morbius, un personaggio del tutto originale, che pure resta una diretta emanazione della cultura vampirica, quella secolare tradizione letteraria e poi multimediale che affonda ancora oggi le sue radici nelle leggende e il folklore della Romania e dei Balcani.
Disgraziatamente non possiamo portare avanti ora questa complessa, preziosa digressione a tema vampirico. Però possiamo pre-annunciarvi che esiste un capitolo dedicato a Dracula, e addirittura un intero libro dedicato ai Migliori Villain della Storia del Cinema, già pronto e che LaScimmiaPensa presenterà a breve.
Tornando al film di Daniel Espinosa con Jared Leto, la parola vampiro, il nome Dracula non verranno evocati se non a ridosso del pay-off e del finale. Ma non sarà purtroppo questo piccolo stratagemma a riscattare l’originalità di un film che sembra nato già vecchio, scritto, diretto e interpretato fuori tempo massimo.
Morbius è al tempo stesso un cinecomic che vive solo e unicamente della sconcertante modernità del personaggio Marvel degli anni ’70 – così dirompente che si irradia oltre i confini del ‘900 e di una sceneggiatura oltremodo standard – e un film purtroppo incapace di osare, guardare oltre le soluzioni più prevedibili.
Eppure, nonostante queste oggettive riflessioni, il film non merita necessariamente questo spietato “tiro al bersaglio”. Non merita soprattutto la tradizionale sequela di insulti acritici, scatenati istantaneamente all’uscita del trailer, prima ancora che i fan come gli hater potessero effettivamente vedere e valutare il lungometraggio su grande schermo.
Morbius: croce e delizia di un cinecomic a basso budget
Partendo da uno script tanto povero, arriva poi la pochezza di alcune soluzioni visive messe in atto da Daniel Espinosa, regista svedese di origine cilena. Ma certo, se dobbiamo spezzare una lancia in favore del cineasta, possiamo chiederci chi mai sarebbe stato in grado di destreggiarsi tra le tante difficoltà produttive, mediare con il basso costo senza scontare tutti i limiti di un cinecomic a basso budget.
Qualcuno potrebbe obiettare che nell’ambito del cinema underground 75 milioni non sono certo pochi, anzi sono un sogno. Ma basta confrontare Morbius con Spider-Man : No way home (200 milioni di dollari) e lo stesso Venom 2 – La furia di carnage (110 milioni di dollari), prodotto comunque da Sony, per rendersi conto che “l’esperimento” non partiva con le migliori premesse.
Cosa resta dunque per riscattare il povero Dottor Morbius? E perché resta comunque un esperimento più interessante della opaca, noiosa Epica “politicamente corretta” degli Eternals? Ovviamente la sua anima sporca, nera, dissonante. E poi naturalmente il carisma di Jared Leto, finalmente giunto a quel momento fatidico della sua carriera, il momento di interpretare un vampiro.
Morbius: Un apostrofo nero tra Fantascienza e Vampirismo
Il mondo dei Vampire Lovers resta ovviamente in trepidante attesa del secondo remake ufficiale di Nosferatu, quello firmato Robert Eggers, che pure incontra ancora tante difficoltà e quindi tarda ad arrivare. Pandemia e apocalisse permettendo, il 14 Aprile 2023 vedremo invece ufficialmente Nicolas Cage nella parte del Conte Dracula.
L’attore è stato infatti appena fotografato sul set di Reinfield di Chris McKay. E in questo scatto non casuale non possiamo che riporre tutte le nostre speranze. Nel frattempo, però, prendiamo e apprezziamo Morbius per quello che è. Un apostrofo nero tra le parole Fantascienza e Vampirismo.
Al crocevia tra il super-eroe e il super-villain, il super-criminale e una strana sorta di emofiliaco, condannato al continuo bisogno di sangue umano, ci sono infatti il Dottor Morbius di Jared Leto, ma soprattutto il personaggio di Loxias Crown, il suo nemico-amico, il suo antagonista, che nelle mani del bravissimo Matt Smith diventa una delle note più brillanti del film.
Il ragazzo che avevamo amato in Doctor Who o magari Ultima notte a Soho di Edgar Wright, si riconferma un volto fondamentale dell’Horror contemporaneo. Così come Jared Leto non può che riconfermarsi un volto iconico, dal fascino magnetico, nonché un attore sempre capace di stupire grazie al lavoro sul corpo.
Resta così un prodotto di genere “intrattenimento puro”, affascinante proprio perché “politicamente scorretto”, come erano per altro i personaggi originali dei comics: esseri ambigui, che osavano rappresentare la malattia e la sofferenza non nell’ottica del patetismo, ma dal punto di vista di vittime che progressivamente incattiviscono, fino a scegliere non di guarire, ma mutare in esseri oltremodo crudeli.
Ultima nota a margine: il film di Daniel Espinosa e Jared Leto conserva uno dei dettagli più intensi, poetici e tragici del personaggio originale. Sadako Sasaki è stata una bambina giapponese, nata ad Hiroshima nel 1943 e morta di leucemia nel 1955. La sua malattia era naturalmente la conseguenza delle radiazioni della bomba atomica.
Nei suoi 14 mesi di sofferenza ospedaliera Sadako ha realizzato circa mille gru con la tecnica dell’orizuru, la più antica e classica forma di origami. Una operazione che non ha salvato la sua vita ma l’ha resa certamente immortale, celebre in tutto il mondo e nei decenni a venire.
Non sarà certo un caso che Morbius, il “vampiro vivente” creato nel 1971 dalla Marvel avesse proprio l’abitudine di confezionare e regalare questi piccoli animali. Né che oggi il personaggio di Jared Leto conservi la stessa passione per gli origami e i pipistrelli, ma soprattutto quella stessa frattura interiore tra normalità e follia, sofferenza e speranza, violenza e pace.
Sembra per altro sempre più probabile che il film avrà comunque un sequel. Quindi, in attesa di scoprire le prossime evoluzioni di questo suadente, imperfetto anti-eroe, che in fondo non è che un rarissimo, prezioso esemplare di Chaotic Good, noi vi consigliamo di andare al cinema. E soprattutto di divertirvi, in attesa della prossima puntata dal mondo Marvel.