In questo caso, ad essere criticata duramente non fu tanto la canzone in sè, quanto il videoclip musicale, che – sembra quasi inutile dirlo a questo punto – trovò la censura.
Il videoclip – in bianco e nero e sgranato – è ambientato in una camera di hotel, dove si svolge uno strano party. Protagonisti del video sono i ballerini di Madonna – che hanno partecipato al Blond Ambition Tour –e il suo fidanzato dell’epoca, Tony Ward. Il video si apre con Madonna che cammina in uno stato di shock lungo il corridoio di un albergo con in mano una valigia alla ricerca della sua camera. Poco dopo si accascia sulle ginocchia e solleva il suo giaccone sotto il quale lascia intravedere le autoreggenti e la sua lingerie e si massaggia le cosce con le gambe divaricate. In fondo al corridoio nel frattempo si affaccia un uomo, interpretato da Tony Ward, che avanza verso la cantante che, in ginocchio ai suoi piedi, si protende verso di lui.
Successivamente vengono mostrate altre camere dell’hotel in cui vengono filmate scene sempre a sfondo sessuale, per poi passare a Madonna che, sdraiata su un letto, amoreggia con l’uomo di prima. Il video si conclude con la scritta “Poor is the man whose pleasures depend on the permission of another” ossia “Misero è l’uomo il cui piacere dipende dall’accondiscendenza di un altro”.
Waterloo (ABBA)
Il singolo fu pubblicato nel 1974 e permise alla band di vincere l’Eurovision Song Contest.
Nonostante ciò, durante la Prima Guerra del Golfo (1990-91), la BBC ha preferito non correre rischi e sottoporre a censura 67 canzoni – contenenti anche i riferimenti più vaghi e metaforici ad eserciti, combattimenti, barche, uccisioni, cavalleria o Medio Oriente – dalle sue playlist. Tra queste, figurava proprio Waterloo, che parlava di una ragazza che si arrendeva davanti al suo amore per un ragazzo e che fu paragonata alla resa di Napoleone (cosa che in realtà avvenne a Rochefort, ma gli ABBA utilizzarono la città della più nota sconfitta di Napoleone).
Fuck tha Police (NWA)
Questo è il tipico caso in cui davvero già il nome dice tutto. Come affermò DJ Yella: “Avevamo sempre voluto dirlo, ma nessuno diceva cose del genere. Era una canzone veramente da ghetto. Tutti odiavano la polizia. Penso che avemmo semplicemente le palle per dirlo – e ci andò bene“.
Particolarmente controversi, comunque, sono alcuni pezzi del testo. In alcuni punti, infatti, viene incoraggiata la violenza nei confronti della polizia: “I’m a sniper with a hell of a scope / Taking out a cop or two, they can’t cope / with me” (“Sono un cecchino con una mira infernale / Facendo fuori un poliziotto o due, loro non possono scherzare / con me”) e “A sucka in a uniform waitin’ to get shot / by me, or anotha ni**a” (“Uno stronzo in uniforme aspetta di essere ammazzato / Da me, o da un altro ne*ro”) si riferiscono direttamente all’omicidio di agenti di polizia.
Addirittura l’FBI e la CIA inviarono una lettera alla casa discografica Ruthless Records, informando l’etichetta del loro disappunto verso il testo e arrivano anche a vietare che gli N.W.A si esibissero in concerto in diverse località. Questo, però, non fece altro che pubblicizzare ulteriormente la famigerata fama della traccia.
A causa di questo brano, infatti, gli NWA furono tenuti sempre sotto controllo dalla polizia durante i concerti. In uno di questi gli N.W.A cominciarono a lanciare la base del brano, ma ancora prima di poter cominciare a rappare la polizia li trascinò via dal palco con la forza e li arrestò.
Happiness Is a Warm Gun (Beatles)
La genesi di questa canzone dei Beatles nasce da una frase che John Lennon lesse su una rivista statunitense di armi della National Rifle Association mostratagli da George Martin, “Happiness Is A Warm Gun In Your Hand” (“La felicità è una pistola calda nella tua mano”). Pensò subito che fosse una cosa folle da dire, perché avere una pistola fumante in mano significa che si è appena sparato a qualcuno o a qualcosa, con il suo tipico senso dell’assurdo, decise di scriverci una canzone.
Perchè fu vittima di censura? Non per il riferimento ad armi da fuoco, ma per quelli “sullo spaccio di droga”.
Physical (Olivia Newton-John)
Nel 1981, Olivia Newton-John pubblicò questo brano iconico, divenuto un cult dell’epoca. Ma qui c’è poco da aggiungere: il video – in cui regnano le allusioni, nonostante le connotazioni comiche, che servirono in parte a distogliere l’attenzione dagli espliciti riferimenti sessuali presenti nel testo – fu sottoposto a censura da diverse stazioni radio.
My Generation (The Who)
Pubblicato il 5 novembre 1965, raggiunse la seconda posizione in Gran Bretagna, miglior risultato del gruppo fino ad allora, vendendo circa 300.000 copie. Per comprendere l’enorme successo del brano, basti pensare che nel 1995 il giornalista Chris Charlesworth scrisse: “Se anche gli Who avessero fatto un’unica canzone, My Generation, e niente altro, sarebbero comunque passati alla storia”.
Nonostante l’enorme successo, però, fu passibile di censura da parte della BBC per il testo del brano ritenuto potenzialmente offensivo per chi era realmente affetto da balbuzie.