Si chiama Marina Ovsyannikova, è una giornalista dell’ente russo Channel One e durante la giornata di ieri ha fatto irruzione durante l’edizione del telegiornale gridando fermate la guerra. No alla guerra con in mano un cartello con su scritto Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo e firmato in inglese, con la scritta Russi contro la guerra. Le immagini, che vedono la presentatrice del tg alzare la voce per comprire la protesta della Ovsyannikova, hanno fatto rapidamente il giro del mondo.
Purtroppo, per un certo numero di anni, ho lavorato su Channel One e ho lavorato alla propaganda del Cremlino, me ne vergogno molto in questo momento – ha detto Ovsyannikova indossando una collana con i colori dell’Ucraina uniti a quelli della Russia. Mi vergogno che mi è stato permesso di dire bugie in TV. Mi vergogno di aver permesso la zombificazione del popolo russo.
Siamo rimasti in silenzio nel 2014 quando questo era solo l’inizio. Non siamo usciti per protestare quando il Cremlino ha avvelenato [il leader dell’opposizione Alexander] Navalny. Stiamo solo osservando in silenzio questo regime antiumano. E ora il mondo intero si è allontanato da noi e le prossime 10 generazioni non potranno ripulirsi dalla vergogna di questa guerra fratricida.
Quello che sta accadendo in Ucraina è un crimine e la Russia è l’aggressore. La responsabilità di questa aggressione è sulle spalle di una sola persona: Vladimir Putin.
La Ovsyannikova ha continuato esortando i suoi compagni russi a unirsi alle proteste contro la guerra per chiedere la fine dell’invasione ucraina.
Solo noi abbiamo il potere di fermare tutta questa follia. Andate alle proteste. Non abbiate paura di niente. Non possono imprigionarci tutti.
Il servizio mediatico russo Tass ha riferito che la giornalista è stata arrestata per la protesta in onda.
Secondo il loro rapporto puo’ essere ritenuta responsabile, anche ai sensi dell’articolo 20.3.3. del Codice degli illeciti amministrativi”, che è una legislazione che prende di mira coloro che screditano “le forze armate della Federazione Russa al fine di proteggere gli interessi della Federazione Russa e dei suoi cittadini [e] mantenere la pace e la sicurezza internazionale”.