Horizon Forbidden West: spiegazione del finale [VIDEO]

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Siete arrivati alla fine di Horizon Forbidden West? Se sì, ecco tutto quello che bisogna sapere sul finale

Ancora una volta è stato un lungo viaggio quello di Aloy e dei suoi compagni. Un viaggio, quello in Horizon Forbidden West, intrapreso per combattere un’enorme minaccia, senza alcuna assicurazione di vittoria e contro ogni difficoltà. Eppure (per il momento), il pericolo per il pianeta Terra sembra sventato: ma durerà poco.

Lo saprete se anche voi siete arrivati alla fine della main quest del nuovo gioco della saga Horizon, seguito di Zero Dawn. In questo secondo capitolo sono successe un bel po’ di cose (e qui c’è il riassunto del primo gioco, per chi volesse ripassare). Vediamo di fare il punto e di interpretare, soprattutto, l’intenso finale di Forbidden West. Ovviamente, da qui in poi è SPOILER.

Non ci vuole molto una volta intrapreso il viaggio perché Aloy, alla ricerca di una copia di Gaia per ripristinare il processo di terraformazione, si imbatta in una schiera di nuovi, potenti nemici. Gli Zenith: uomini ricchissimi e potentissimi partiti dalla Terra poco prima della distruzione causata dalla piaga di Faro, fuggiti fino a Sirio su una nave interstellare.

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Costoro sono dovuti tornare sulla Terra quando un “cataclisma” ha distrutto la loro nuova colonia. Con loro hanno Beta, un altro clone di Elizabet Sobeck (il primo è, naturalmente, Aloy), con la quale contano di prendere il controllo di Gaia e distruggere la Terra ancora una volta, sì da plasmarla poi a loro piacimento.

Questo, almento, è il piano che Aloy è convinta di dover sventare. Mentre recupera le altre sub-unità disperse per ridare potere a Gaia, vede una degli Zenith schierarsi dalla sua parte. Si tratta di Tilda Van der Meer, una magante d’arte olandese nonché, e questo è il punto centrale, ex-amante di Elizabet Sobeck stessa.

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