La sesta e ultima stagione di Peaky Blinders ha preso il via e, giunta al secondo episodio, già pone le basi per le atmosfere che Thomas Shelby dovrà affrontare in questa ultima avventura. Attenzione: se non siete in pari con la sesta stagione, questo articolo potrebbe contenere spoiler.
In qualità di chiusura, la sesta stagione di Peaky Blinders sembra voler andare indietro, tornare alle origini di Thomas Shelby, il carismatico personaggio interpretato da Cillian Murphy.
Mentre continua a bere acqua e cerca un modo per approfittare di una nuova fetta di mercato, Thomas viene raggiunto dalla notizie della malattia di sua figlia Ruby che, in preda alla febbre, ha cominciato a delirare e a pronunciare parole che gettano il capostipite della famiglia Shelby nel panico.
Ruby è spaventata dalla presenza di un uomo grigio (“grey man”) e dagli occhi verdi e non fa che ripetere una frase che rimanda all’idea del diavolo e della morte.
Man mano che le condizioni della bambina peggiorano, Thomas sente più vicine le sue origini zingaresche e l’unica cosa che può fare è cercare comprensione nella cognata, Esme (Aimee-Ffion Edwards).
Ma se anche Esme fosse in grado di liberare la povera Ruby dal male che la affligge, lo stesso non si può dire di Tommy, su cui sembra ormai pendere una maledizione che getta le basi fino alla prima stagione.
Il “grey man” come memento della guerra
Nella prima stagione di Peaky Blinders, Thomas viene perseguitato dagli incubi delle battaglie svolte in Francia e, più in generale, durante la prima guerra mondiale.
Battaglie e omicidi che gli hanno lasciato addosso una sensazione di stress post-traumatico a cui non ha mai davvero dato seguito, impegnato com’era a inseguire la grandezza per la sua famiglia.
Nella prima stagione, così come nelle altre due che seguono, Thomas si trova sempre più spesso a scendere nei tunnel della sua mente, dove rivive gli orrori a cui non ha mai davvero saputo dare un nome. E gli incubi diventano presto visioni di una figura che Tommy Shelby vede nella sua mente quando perde il controllo: che sia per droga o per gravi ferite.
Cosa c’entrano questi traumi con il discorso dell’Uomo Grigio? Innanzitutto il grigio è il colore indossato dai soldati prussiani durante la prima guerra mondiale e quella è l’uniforme dell’uomo che Tommy deve fronteggiare ogni volta che ha qualche attacco.
Nella seconda puntata della sesta stagione è Thomas stesso a spiegare che il primo uomo che ha ucciso era un ragazzo prussiano (quindi vestito di grigio, sporco anche della fuliggine delle miniere) con gli occhi verdi: una descrizione che si sposa bene con le parole di Ruby.
Un rimando che può far intuire non solo quanto la guerra abbia ancora presa sulla mente instabile di Tommy, ma anche che il sangue versato da lui richiederà un prezzo in cambio. Come a voler dire, una vita per una vita.
L’Uomo Grigio, dunque, è simbolo e allegoria di un pericolo che si sta avvicinando per chiedere l’anima di Tommy. E non è un caso se l’episodio si apre con la voce di Polly che avvisa l’avvento di una guerra e la morte per uno dei componenti della famiglia.
Perciò, con tinte da serie horror, il Grey Man potrebbe essere tanto il simbolo della mente dissociata di Tommy, ma anche l’avvertimento e la profezia di un pericolo venuto a chiedere la vita del capo dei Peaky Blinders.
Questa seconda lettura ha fatto sì che i fan cominciassero a elaborare teorie sulla “vera” identità di questa figura. Chi è davvero l’uomo grigio?
L’uomo grigio: le ipotesi su Peaky Blinders
Michael
Ovviamente il primo sospetto è il rivale di questa (e non solo) stagione: Michael Gray (Finn Cole), cugino di Tommy.
Sebbene in passato i due avessero un buon rapporto, la crescente ambizione di Michael e il suo matrimonio con l’intrigante Gina (Anya Taylor-Joy) hanno spinto i due a prendere strade diverse che li hanno spinti a diventare nemici.
Soprattutto perché – come si è visto nel primo episodio della sesta stagione – Michael reputa Tommy responsabile della morte di Polly (Helen McCrory) e ha giurato all’anima della madre di vendicarsi.
Michael non ha gli occhi verdi richiesti dalla profezia, ma il suo cognome è Gray, che ha lo stesso suono di Grey. C’è da dire, tuttavia, che sarebbe una scelta alquanto prevedibile.
Oswald Mosley
Vero villain della quinta stagione e grande fallimento di Thomas, che aveva tentato di ucciderlo solo per scoprire che era “impossibile”, Oswald Mosley potrebbe essere un pericolo da dover tenere sotto controllo.
Il fascista, che continua ad essere una minaccia, ha gli occhi verdi: possibile che sia lui la minaccia da cui Thomas dovrebbe guardarsi?
Jack Nelson
Dopo essere stato nominato a lungo, Jack Nelson – lo zio di Gina – fa il suo ingresso in scena per parlare di affari.
Con legami politici – anche al mondo fascista – Jack e Thomas parlano di esportazione di liquore e oppio, ma è chiaro che Jack sia un uomo abituato a vincere e a ottenere più di quello che chiede apertamente.
Thomas Shelby e la fine di Peaky Blinders
C’è anche una teoria secondo cui il diavolo che si sta avvicinando, il Grey Man che chiede vendetta e risoluzione, sia lo stesso Thomas Shelby.
Nel primo episodio della sesta stagione lo abbiamo visto rincorrere il fantasma dell’amatissima Grace, come se non vedesse l’ora di raggiungerla.
Allo stesso tempo abbiamo spiato il momento in cui preme il grilletto per togliersi la vita (tentativo che fallisce grazie alla prontezza di Arthur che ha tolto i proiettili).
Nonostante i suoi affari e i suoi progetti, Thomas è un personaggio che rimane intrappolato nel suo malessere, perseguitato dai suoi demoni e dai suoi sbagli. Un uomo che ha incubi pieni di fantasmi – come, appunto, il soldato prussiano – e che proprio per questo potrebbe essere l’artefice del proprio annientamento e/o della distruzione della propria famiglia.