LOL 2è giunto al termine: dopo aver incoronato il proprio vincitore, la seconda stagione del programma di Prime Video ha chiuso i battenti, aprendosi però a critiche e riflessioni, e facendo già sognare sui possibili concorrenti di una terza stagione.
La seconda stagione di LOL – Chi ride è fuori ha potuto fare affidamento su un elemento di professionisti della comicità che rappresentavano dei punti fermi, come Corrado Guzzanti o Maccio Capatonda. In più LOL 2 si è arricchito anche della presenza di Lillo in qualità di guest star.
Tutti elementi, questi, che hanno alzato molto l’asticella delle aspettative del pubblico, dopo il successo della prima stagione lo scorso anno. Ma le aspettative sono state rispettate? Oppure sono state disattese da una seconda stagione inferiore rispetto alla precedente?
LOL 2: La Recensione
LOL 2 è migliore della prima stagione?
Sebbene esista il monito secondo il quale è sempre sbagliato esagerare con i paragoni, è inevitabile che, con la seconda stagione di LOL 2, il pubblico mettesse sulla bilancia pregi e difetti dello show, paragonandolo alla prima stagione.
Questo soprattutto perché la prima serie di LOL – Chi ride è fuori aveva avuto un successo incredibile, che ha creato un immaginario collettivo condiviso e dei tormentoni che non hanno smesso di divertire a mesi di distanza.
Dalla sua, la prima stagione dello show diretto da Fedez e vinto da Ciro Priello aveva un effetto sorpresa che ha cooperato a gonfiare il successo: nessuno sapeva cosa aspettarsi e la curiosità ha spinto molti ad avvicinarsi al reality senza preconcetti, preoccupandosi solo di divertirsi.
Oltretutto, proprio perché si trattava di una novità assoluta sul piccolo schermo italiano, nessuno si è soffermato troppo a puntare il dito contro le incongruenze dello show – quante volte abbiamo visto Frank Matano sorridere prima della sua eliminazione? – o contro l’evidente artificiosità alla base dello spettacolo.
Elementi, questi, che sono invece andati a discapito della seconda stagione. Tutti sapevano già cosa aspettarsi e quindi la curiosità non riguardava più LOL 2 in quanto spettacolo, ma solo le battute che i comici avrebbero mostrato. Allo stesso tempo il meccanismo dietro lo show, per cui si può facilmente indovinare l’andamento di ammonizioni ed eliminazioni, è più palese e meno nascosto, accentuando la sensazione di artificiosità.
Questo vuol dire che la seconda stagione di LOL non funziona? O che è nettamente inferiore alla prima? In realtà il discorso è molto più complesso della netta separazione tra bianco e nero che va tanto di moda tra i commenti dei social.
Perché se è vero che la prima stagione di LOL aveva dalla sua una certa freschezza e novità, è anche corretto assumere, in maniera più o meno oggettiva, che la qualità dei comici in gara era nettamente superiore nella seconda stagione.
Pur con il successo di Lillo e di Elio, che nella prima stagione sono stati dei veri mattatori, la prima edizione di LOL era un po’ “elementare” quanto a comicità: niente a che vedere con la maestria di professionisti come Corrado Guzzanti, Virginia Raffaele, Mago Forest e Maccio Capatonda che, già da soli, avrebbero giustificato ore e ore di riprese.
“Performance” indimenticabili
La prima stagione di LOL aveva dalla sua anche un certo equilibrio tra i comici in gara: nonostante gli apici raggiunti da Posaman o dalla Gioconda versione Elio, il livello generale era più o meno lo stesso e non si avvertiva mai un dirupo tra un concorrente o l’altro.
In LOL 2, invece, il dislivello è molto più marcato e lo spettatore sente una sorta di muro tra i mostri sacri della comicità e le nuove leve che, al contrario, non riescono a tenere il passo, nemmeno quando si impegnano per emergere, come ha fatto ad esempio Max Angioni.
Ma, come si scriveva poco più su, sarebbe bastata l’esperienza dei comici in gioco per giustificare il successo della seconda stagione che, a parità di cose, appare più equilibrata nella realizzazione di numeri comici, perché ogni episodio può fare affidamento sui numeri di Mago Forest, le imitazioni della Raffaele o i numeri unici e inimitabili di Corrado Guzzanti.
La Marina Abramovic di Virginia Raffaele, gli scatti di Maccio Capatonda o le capacità di Michele Foresta come presentatore sono delle vere e proprie perle di comicità che esulano dal gusto soggettivo e tendono più all’oggettività, perché quando il talento c’è è impossibile da non vedere.
I numeri comici di LOL 2 sono, com’è giusto che sia, il cuore dello show disponibile su Amazon Prime Video e funzionano bene, nonostante le débacle di concorrenti come Diana Del Bufalo e Tess Masazza. E a tutto questo si devono aggiungere le incursioni di Lillo, che rappresentano la proverbiale ciliegina sulla torta.
L’unica pecca che si può davvero trovare in questa seconda stagione è una certa staticità nella control room: nonostante la presenza di Frank Matano e della sua risata contagiosa, le parti in studio non si amalgamano bene con il resto dello show, da cui rimangono colpevolmente distaccate.