J.K.Rowling torna a far discutere per le sue idee riguardanti il riconoscimento di genere. Questa volta l’autrice di Harry Potter si è scagliata apertamente contro il disegno di legge, voluto dal primo ministro scozzese Nicola Sturgeon, che semplificherà il processo che le persone trans devono compiere per ottenere il riconoscimento di genere. Non sarà infatti più necessario presentare un certificato medico o psichiatrico e l’età minima per chiedere il cambio di sesso sarà abbassato da 18 a 16 anni.
Più gruppi di donne hanno presentato prove al governo di Nicola Sturgeon sulle probabili conseguenze negative di questa legislazione per le donne e le ragazze, in particolare le più vulnerabili. Tutto è stato ignorato. Se la legge verrà approvata e tali conseguenze dovessero verificarsi, il governo non potrà fingere che non sia stato avvertito
In un altro Tweet la Rowling ha risposto ad una testimonianza portata sul social da una ragazza Australiana che racconta dei problemi che vengono, a suo dire, da questo tipo di riforme.
Esattamente questo. La legge che Nicola Sturgeon sta cercando di far passare in Scozia danneggerà le donne più vulnerabili della società: quelle che cercano aiuto dopo la violenza/stupro maschile e le donne incarcerate. Le statistiche mostrano che le donne detenute hanno già molte più probabilità di essere state precedentemente abusate
La scrittrice aveva alimentato una serie infinite di polemiche dopo dei Tweet del giugno 2020 che furono ritenuti trasnfobici. Scrisse infatti:
“Le persone che hanno le mestruazioni.” Sono sicura che ci fosse una parola per quelle persone. Qualcuno mi aiuti. Wumben? Wimpund? Woomud? Opinione: Creare un mondo post-COVID-19 più equo per le persone che hanno le mestruazioni.
A seguito di queste parole quasi ogni membro dei cast di film di Harry Potter si schierò contro al Rowling. L’autrice finì addirittura per non essere presente alla reunion organizzata per i 20 anni dall’uscita del primo film.