Se l’uomo fosse esistito circa 66 milioni di fa avrebbe assistito alla fine del mondo, esattamente come fecero i dinosauri che andarono incontro all’estinzione proprio a causa dell’impatto del meteorite.
Secondo i dati ufficiali si trattava di un meteorite tra i 10 e i 14 chilometri che liberò un’energia tra i 100.000.000 e i 2.390.000.000 di megatoni.
L’impatto portò a quello che è comunemente noto come inverno nucleare e la nube tossica rimase sul nostro pianeta per molti anni.
Incendio di Windscale
Il 7 ottobre 1957 avvenne un incendio nel reattore nucleare di Windscale, portando a un evento potenzialmente letale che è noto anche come la Chernobyl inglese.
Classificato sul livello 5 di catastroficità, l’incendio di Windscale impiegò quattro giorni ad essere estinto e durante quel periodo una nube radioattiva si levò nell’atmosfera, portando i livelli di radioattività a Londra – che dista 500 chilometri dal sito – a venti volte lo standard.
Venne proibito il consumo di latte in un raggio di cinquanta chilometri dall’esplosione e vennero ufficializzati 300 morti conseguenti alla radioattività.
Crisi millistica di Cuba
La crisi dei missili di Cuba rappresentò uno dei momenti più caldi della Guerra Fredda, quando si sfiorò una guerra nucleare tra Stati Uniti – che avevano basi missilistiche in Turchia e in Italia – e l’Unione Sovietica, che aveva accettato l’invito di Castro di posizionare missili sul confine per subire invasioni.
Come spesso accade con la propaganda russa, il Cremlino negò a lungo la presenza di missili al confine con la Florida, ma alcune prove fotografiche dimostrarono il contrario.
Gli Stati Uniti allestirono allora un blocco militare per evitare ulteriori missili alle porte di casa e chiedendo che i missili venissero smantellati e rispediti in Unione Sovietica.
Solo i lunghi negozioziati condotti da Kennedy impedirono lo scoppio di una guerra nucleare.
Falso allarme nucleare
Nel 1983 il militare Stanislav Petrov vide sul display del bunker dove era di turno l’allarme che alcuni missili statunitensi avevano lasciato la base del Montana e si stavano dirigendo verso l’Unione Sovietica.
Qualora Petrov avesse dato seguito a quello che vedeva sullo schermo, missili sarebbero partiti anche dall’Unione Sovietica, distruggendo obiettivi strategici anche in molte città d’Europa,
Tuttavia qualcosa convinse Petrov che c’era qualcosa che non andava, che non poteva trattarsi di un vero attacco, visto che c’erano solo cinque missili in viaggio. Decise così di non seguire l’iter e non allarmò i suoi superiori.
Nessun missile venne lanciato dall’Unione Sovietica e grazie al sangue freddo e all’intuito di un solo soldato – che non venne mai riconosciuto come eroe in patria – si poté evitare la terza guerra mondiale, il conflitto nucleare e, di fatto, la fine del mondo.
La cometa di Hyakutake
Chiudiamo la lista dei dieci eventi che avrebbero potuto portare alla fine del mondo con la cometa di Hyakutake, che passò vicino alla Terra nel 1996.
La cometa era visibile ad occhio nudo: questo lascia capire quanto fosse vicina al nostro pianeta e che un impatto avrebbe portato a conseguenze catastrofiche.