La guerra si sposta anche in ambito videoludico: l’Ucraina vuole il sabotaggio dei gamer russi
La guerra in Ucraina sta toccando, come sappiamo, gli ambiti più diversi. Non solo quello strettamente militare, ma anche quello economico, culturale e sociale. Nello specifico, quasi tutti i paesi del mondo stanno cercando di reagire all’invasione russa colpendo il paese di Putin con una serie di osteggiamenti ed esclusioni nei più svariati campi.
Sta succedendo per esempio nello sport, nel mondo del calcio, in quello delle arti marziali e persino per quanto concerne le Olimpiadi; la Russia viene penalizzata od esclusa direttamente in tutti questi casi. Un altro esempio è quella dell’esclusione del paese dall’Eurovision Song Contest, dopo una decisione d’inclusione iniziale (poi ribaltata).
You are definitely aware of what is happening in Ukraine right now. Russia declare war not for Ukraine but for all civilized world. If you support human values, you should live the Russian market! pic.twitter.com/tnQr13BsSv
Ora Mykhailo Fedorov, il vice-primo ministro di Zelensky, chiede in una lettera aperta e rivolta ad Xbox e PlayStation di “bloccare temporaneamente” tutti gli account videoludici degli utenti russi. Di fare in modo, ossia, che i gamer russi non possano più accedere ai servizi online relativi alle due console; vietandogli, di fatto, sia il gaming in rete che i preziosi aggiornamenti e patch per i giochi.
“Se supportate i valori umani, dovreste lasciare il mercato russo!” tuona Fedorov. Una decisione difficile per le due aziende, che tuttavia potrebbe seguire l’esempio di altri importanti giganti multimediali e tecnologici quali Meta o YouTube, che nei confronti della Russia hanno già agito. Che cosa accadrà?