Nessuno mi Può Giudicare – Massimiliano Bruno (2011)
C’è un’intera scuola di comici romani formatasi a inizio anni ’90 negli stessi ambienti, sugli stessi palchi, interpretando le stesse maschere. Dopo due decenni di gavette televisive, almeno due hanno saputo mettere a frutto il proprio percorso in ottica quasi editoriale: l’attrice Paola Cortellesi, tra le pochissime star rimaste al nostro cinema, e il regista Massimiliano Bruno, raro autore benedetto da una poetica propria tra i tanti partoriti da questo ambiente.
Armato di un personalissimo sguardo a metà tra il populismo e il sarcasmo acre (e più di un colpo da campione in curriculum, non ultimi i recenti Non Ci Resta che il Crimine), Bruno portò Cortellesi all’apice commerciale con Nessuno Mi Può Giudicare; prototipo dei successivi film della coppia, tra le altre cose, il film che regalò un piccolo grande ruolo a Caterina Guzzanti – attrice sopraffina nei suoi mezzi toni e contenimento, pochissimo sfruttata al cinema.
L’Ultima Ruota del Carro – Giovanni Veronesi (2013)
Altra star prettamente romana, più o meno vicina a quel “clan Guzzanti” attorno cui molti di questi talenti sembrano inevitabilmente finire per orbitare, Virginia Raffaele è tra le poche a ad aver messo spesso e volentieri la propria espressività al servizio del cinema “serio”.
La star della seconda stagione di Lol ha più di una volta sfruttato la propria popolarità comica come rampa di lancio per cimentarsi con un tipo di racconto più autoriale, arrivando persino a togliersi qualche soddisfazione critica.
Non che ciò serva a stabilire graduatorie e gerarchie tra i due approcci, ma l’urgenza di un comico di lavarsi di dosso la propria stessa leggerezza è sempre un fenomeno interessante. Il film di maggior successo nella filmografia dell’attrice è probabilmente L’Ultimo Ruota del Carro di Giovanni Veronesi, buon successo e riuscitissimo passo in questa direzione.
Un Natale Stupefacente – Volfango De Biasi (2014)
E’ il buon Lillo il vero campione morale di quanto Lol abbia offerto finora. L’esplosione mainstream del duo con Greg (diade in cui Pasquale Petrolo rappresenta il “buffone”, dunque inevitabilmente il più divertente) è arrivata tardivamente, ed è per questo ancora più significativa: il successo travolgente dell’apparizione in Prime non viene dal nulla.
Il più importante esperimento cinematografico di Lillo e Greg arrivò solamente a metà anni 2010, e con che obbiettivo: porsi come eredi ideologici dell’ormai defunto format di coppia Boldi-De Sica, nell’annuale appuntamento natalizio Filmauro.
Lo scarto in termini filmici con la old school dei cinepanettoni darebbe da parlare per due ore: adulti e sessualmente scatenati i primi, lunari e bambineschi i secondi; volgari i Vanzina, family friendlyDe Biase; ferocemente satiriche le pellicole di De Sica e compagni, renzianamente super partes quelle del duo 610. Di questo tentato passaggio di consegne, Un Natale Stupefacente rappresentò il primo step: il progetto, oggi, può però dirsi concluso.