Sempre più videogiochi sono disponibili solo in versione digitale
Per molti non sarà certo una sorpresa: che le vendite dei videogiochi in versione digitale superino e ormai di molto quelle delle copie fisiche si sa e gli ultimi dati registrati in merito lo confermano. Lo riporta Ars Technica, ponendo l’accento sul fatto che la proposta stessa da parte dell’industria verte sempre più sul digitale e sempre meno sulla copia su disco o su cartuccia.
I vantaggi sono molti ed evidenti. Al di là di una maggiore comodità in sede d’acquisto, una versione digitale del gioco può ricevere in tempo reale tutti gli aggiornamenti e non comporta un fastidioso “bagaglio” di custodie da portarsi in giro. Inoltre, tendenzialmente, non si usura e non richiede la stessa attenzione nell’essere maneggiata che richiedono invece cd-rom et similia.
Aggiungiamo la sempre maggior seducente offerta dei servizi di gaming online con abbonamento, come il Game Pass, e vediamo subito come la copia fisica difficilmente può reggere il confronto. Lo stesso vale, per esempio, per i cd musicali e servizi come Spotify. E di conseguenza, le industrie come Sony e Nintendo stanno sempre più limitando le loro offerte fisiche.
Lo dimostrano questi grafici. Negli ultimi anni sempre meno sono i titoli offerti da queste e da altre case in versione fisica e sempre più quelli in digitale. Negli Stati Uniti, dai 321 nuovi videogiochi in formato fisico nel 2018, nel 2021 si è passati a soli 226. E il trend è destinato a continuare. A presto una “data zero” che segnerà la fine della produzione di versioni fisiche dei giochi?