In questo video del 2018 gli IDLES, gruppo intoccabile della nuova ondata post-punk, critica la mascolinità tossica mettendo in scena un fighting game simile a Tekken o Mortal Kombat nel quale il frontman Joe Talbot si ritrova ad affrontare avversari inquietanti in uno scenario che già di per sé fa da commentario sociale. E guardate un po’ come va a finire.
6. Seether – Careless Whisper
Una cover abbastanza pessima del classico di George Michael dalla datata band Seether. Lasciate perdere la canzone: il video mette in scena una serie di cliché e motivi ripresi dai videogiochi 2D, anche qui, provenienti dal periodo anni ’80/’90. Divertente, fantasioso e citazionista. Peccato per la musica, in effetti.
7. Blur – Ong Ong
Questo memorabile video dei Blur rende omaggio ai classici platform con un concept vero e proprio, che potrebbe anche divenire un gioco vero volendo. L’eroe deve salvare “la principessa”, come nella saga di Mario, muovendosi attraverso vari “mondi” e affrontando una serie di boss (i Blur stessi). Bellissimo.
8. Huey Lewis and the News – While We’re Young
Un ritrovato Huey Lewis in versione videoludica si fa strada (da sinistra a destra, ovviamente) in questi ambienti grafici d’ispirazione Sega, guadagnando livelli man mano che ripercorre la propria vita e la propria carriera. Un video tutto sommato ben realizzato ed ispirato, ma anche in questo caso: peccato per la scarsa riuscita del brano.
9. Moby – Wait For Me
Un video molto malinconico del Moby più sensibile che vede un “everyday man” protagonista di un altro gioco fittizio che omaggia i platform 2D dei primi anni ’90. Costui si muove in un ambiente realistico, tra situazioni plausibili ma purtroppo spiacevoli e sfortunate, che gli tolgono letteralmente tutti gli HP fino a portare ad un inevitabile game over. Non consigliato nei momenti tristi.
10. Hot Chip – Don’t Deny Your Heart
Non poteva mancare, per finire, questa chicca ispirata agli sporting game e alle grafiche ed estetiche delle serie di giochi di calcio più popolari. Un video surreale con una narrazione inaspettata, che fa da sfondo perfetto allo stile indie elettronico degli Hot Chip. E funziona benissimo.
