Snoop Dogg è stato accusato di violenza sessuale

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Gravi accuse nei confronti di Snoop Dogg e del suo Bishop Don “Magic” Juan, mosse da una donna che ha deciso di rimanere anonima

Molto gravi le accuse mosse contro il celebre rapper Snoop Dogg e il suo collaboratore Bishop Don “Magic” Juan da parte di una donna che avrebbe regolarmente lavorato sul palco con lui. L’accusa è stata presentata in tribunale ieri e riguarda molteplici incidenti dei quali la donna sarebbe stata vittima il 29 maggio 2013 dopo un concerto del rapper ad Anaheim, in California.

La descrizione dell’avvenuto è terribile e colorita. Per cominciare questa Jane Doe (nome fittizio usato per indicare una donna senza nominativo o anonima) avrebbe accettato un passaggio a casa da Juan (vero nome: Donald Campbell). Costui avrebbe però portato la ragazza non a casa di lei, ma a casa sua.

Il condizionale è d’obbligo, perché ricordiamo che nessuna delle accuse è ancora stata legalmente provata. Da qui il racconto si fa allucinante: giunti a casa di Juan, costui avrebbe “estratto il pene dai pantaloni” ed “infilato ripetutamente il pene nella bocca di lei”, costringendo quindi la ragazza a fare sesso orale.

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In seguito Juan avrebbe chiesto alla ragazza di accompagnarlo ad uno studio televisivo dove Snoop Dogg stava girando all’epoca il suo programma Snoop Dogg’s Double G News Network. Juan le avrebbe detto che Snoop la voleva lì come “ragazza delle previsioni del tempo”, e lei avrebbe accettato “nella speranza di far avanzare la sua carriera“.

Un racconto allucinante colmo di accuse molti gravi nei confronti di Snoop Dogg

Giunti là, Jane Doe si sarebbe sentita male e avrebbe insistito per usare il bagno, solo per veder entrare Snoop Dogg in persona, di sorpresa, e trovarsi costretta a fare sesso orale anche con lui. “Dopo qualche minuto, l’accusato ha ritratto il suo pene dalla bocca della vittima, visibilmente insoddisfatto dalla riluttanza della stessa e il disgusto nell’essere costretta a fare sesso orale“.

Così sta scritto negli atti dell’accusa, e si prosegue: “[Snoop Dogg] ha proceduto quindi a masturbarsi e ad eiaculare sulla parte superiore del petto e sulla parte inferiore del collo della vittima”. La quale, riprota sempre l’accusa, sarebbe quindi rimasta nel bagno: “Umiliata, terrificata e nel panico”.

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Jane Doe sostiene di non aver mai riportato l’accaduto finora, come in molti altri casi: “Pensando alla sicurezza del suo lavoro se avesse fatto dispiacere [a Snoop Dogg]”. La donna ha tentato invano di risolvere il caso tramite una “mediazione privata”, tenutasi lo scorso 8 febbraio, ma senza successo.

Sembra che si andrà quindi in tribunale. Dopo la fine della mediazione, Snoop Dogg ha postato su Instagram: “Iniziata la stagione dei cercatori d’oro”, intendendo con il termine “gold digger” la classica figura americana dell’avventuriera in cerca di soldi facili (e anche le emoticon inserite nel post sono parecchio eloquenti). Attendiamo sviluppi.

Fonte: NME

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