Nella giornata di ieri è andata in scena la serata Cover del Festival di Sanremo vinta da Gianni Morandi insieme all’amico Jovanotti (qui la classifica). La manifestazione è stata un grande successo di pubblico, tuttavia ha, come sempre, fatto storcere qualche naso. MarioAdinolfi su Twitter si è lettaralmente scatenato, attaccando praticamente chiunque.
Noemi canta (e bene) la “natural woman” e dopo tutta la retorica su Drusilla sembra un inno femminista – scrive dopo la prima asibizione. Finalmente.
Your song è una canzone talmente bella che pure se la cantassi io verrebbe bene – ha detto invece parlando di Matteo Romano. Ho provato enorme tenerezza per il giovanissimo tiktoker che seduto al piano la cantava a Malika Ayane in versione milf. Non c’era una coetanea da affiancargli? Lo squilibrio d’età ha rotto la magia.
La mia storia tra le dita, Irama attacca e Grignani non si vede. In quanti abbiamo pensato che stava a farsi l’ultimo goccetto? Poi è comparso in scena e ne abbiamo avuto certezza. Che peccato Gianluca, che peccato: quanto spreco di un enorme talento donato da Dio…
Trovo Ana Mena bellissima. E anche molto intensa. Tecnicamente precisa, mai stonata, con una bella estensione dimostrata anche cantando Il Mondo e versatile in Figli delle Stelle. Ha un problema: è bionda, etero e bianca. Non ne ha neanche una di quelle “qualità” che servono.
Jovanotti dice che “sono stati anni tosti nella scuola” nella gag con Amadeus. E mi viene in mente mia figlia di 11 anni divisa dai suoi compagni di classe: loro possono andare a scuola, mia figlia è in dad. Hanno eretto muri persino tra i bambini, hanno costruito un apartheid.
Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi è tra i 5 brani top italiani. Cambiare il “lei” del terzo verso in un provocatorio “lui” è operazione che un Michele Bravi che poi arriva strozzato sulle note più alte di Lucio Battisti non può permettersi. Uno scoglio non può arginare il mare.
Povero Gino Paoli. Lo stupro del cielo in una stanza da parte di Mahmood in reggicalze e Blanco in pigiama potevano risparmiarglielo.
La serata cover a Sanremo ha mostrato la tragica inadeguatezza dei più giovani che hanno tentato di sostituire le doti artistiche col vestiario: ma non possono bastare reggicalze, abitini bianchi e frocismi vari per misurarsi con Berté, Paoli, Bertoli, Vasco. Lauro, serve la voce
Chi vincerà il Festival lo scopriremo stasera, tuttavia una cosa è certa: a Mario Adinolfi Sanremo non piace proprio.