Sono passati ormai 25 anni da quando il 13 settembre 1996 il leggendario rapper Tupac venne ucciso dopo essere stato assassinato all’MGM Grand Hotel di Las Vegas dopo aver visto un incontro di boxe di Mike Tyson. Al cantante vennero sparato diversi colpi che lo colpirono alla mano, al bacino e al petto. L’ospedale riuscì a di farlo respirare usando una macchina di supporto vitale, ma sua madre alla fine disse ai suoi assistenti di spegnerla. Tupac non sarebbe più tornato.
Una delle ultime persone a parlare con il rapper prima che entrasse in coma è stata la sua fidanzata Kidada Jones. La ragazza nell’autobiografia di suo padre, il leggendario compositore e produttore discografico Quincy Jones, ha ricordato gli ultimi momenti passati col suo compagno.
Tupac era l’amore della mia vita – racconta Kidada. Abbiamo vissuto insieme per quattro mesi prima che venisse assassinato a Las Vegas nel 1996. È stata la cosa più orribile che mi sia mai capitata
La notte della morte del cantante, la giovane si trovava nella stanza d’albergo della coppia quando ha ricevuto la chiamata. Le sono stati consegnati i suoi vestiti macchiati di sangue in ospedale e le è stato detto che il suo fidanzato aveva perso tutta la pressione sanguigna all’arrivo.
Sai che ti amo – gli disse Kidada, mentre giaceva nel letto d’ospedale. Lo sai che ti amiamo tutti?
Tupac annuì, ebbe le convulsioni e cadde in coma.
Kidada ha poi scritto:
Sapevo che non saremmo dovuti andare a Las Vegas quella notte. Ho avuto una sensazione orribile a riguardo. Ci ho pensato un milione di volte. Non doveva succedere. Non dovevamo essere lì. Era la cosa peggiore che potesse succedere – ancora oggi non so chi gli abbia sparato.