10 Film sulla Shoah da vedere: l’Olocausto secondo la settima arte
Un altro classico film sulla Shoah: Il pianista
Spesso associato a Schindler’s List come classico dei film sulla Shoah, Il pianista è il film di Roman Polanski interpretato da Adrien Brody.
Tratto dal romanzo autobiografico di Wladislaw Szpilman e privo delle “scorciatoie” emotive del film di Spielberg, Il pianista racconta la storia del pianista ebreo costretto a subire i danni del nazismo.
Dall’invasione della Polonia, passando per il Ghetto di Varsavia e il lungo pellegrinaggio verso un’idea di libertà e salvezza.
La scelta di Sophie
La storia inizia a Brooklyn dove l’ex Marine Stingo (Peter McNicol) prende una stanza in uno stabile dove si trova a condividere un appartamento con Sophie Zawistowska (Meryl Streep), una polacca riuscita a sopravvivere all’Olocausto.
Man mano che l’amicizia tra i due diventa più forte, come sul punto di trasformarsi in qualcosa di diverso, Stingo scopre il passato di Sophie: il suo senso di colpa per aver aiutato il padre a diffondere idee antisemite, l’orrore per essere stata costretta a collaborare coi nazisti e, soprattutto, una scelta terribile che la perseguita.
Ben presto, però, i suoi bollettini raggiungono anche le orecchie dei tedeschi. Dal momento che possedere una radio è proibito dalla nuova legge, Jakob dovrà scegliere tra la sua vita e la speranza di chi ha sempre creduto in lui.
Si tratta di una prima sosta, in attesa che i forni crematori siano pronti a sterminarli. Tra questi c’è anche un bambino che verrà aiutato dall’infermiera Annette, che cercherà in ogni modo di salvare i bambini, anche quando arriva l’ordine di trasferimento ad Auschwitz.
La chiave di Sara
Tratto dal romanzo omonimo di Tatiana de Rosnay, La chiave di Sara è un racconto che si svolge su due piani temporali.
Il primo è quello del 1942, nella notte del rastrellamento degli ebrei francesi verso il Velodromo, dove donne e bambini furono costretti a vivere in condizioni disumane, senza cibo o igiene.
Tra questi c’è anche la piccola Sara che si trova al Velodromo insieme alla sua famiglia, senza il fratellino Michael, che la bambina aveva chiuso in un armadio per salvarlo.
Ai giorni d’oggi una giornalista americana (Kristin Scott-Thomas) è chiamata a scrivere un articolo proprio su questi fatti tremendi, cercando di far luce sul destino di Sara e del fratellino.