Pupo si è recentemente esibito al Festival russo della canzone di guerra a Jalta, in Crimea, paese conteso tra Russia e Ucraina. Questa decisione gli è costata davvero caro. Il governo di Kyev lo ha infatti bandito dal Paese. A rivelarlo è stato lui stesso attraverso alcuni post su Instagram.
Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato – spiega il cantante.
Peccato! Io comunque non mi fermerò. Continuerò a portare la mia musica in giro per il mondo. Dalla Russia all’Australia ed ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore.Â
Pupo non è il pirmo cantante italiano a finire nella lista nera ucraina. Nel 2019 era infatti toccata ad Al Bano. In quel caso La decisione era nata dagli apprezzamenti pubblici da parte dell’artista di Cellino San Marco nei cofronti di Vladimir Putin. Sembra che il primo dei loro tre incontri sia avvenuto nel lontano 1986, quando il leader russo era a capo del Kgb.
L’Ucraina è come al solito molto attiva per quanto riguarda i prodotti artistici. Qualche settimana fa era saltata agli onori della cronaca a causa di un attacco fatto a Emily in Paris, show di Netflix che presenta una ragazza ucraina che si macchia di taccheggio. Questa cosa aveva mandato su tutte le furie  Oleksandr Tkachenko, ministro della cultura ucraino che aveva dichiarato:
Negli anni ’90 e 2000, i ragazzi ucraini venivano ritratti principalmente come gangster. Nel tempo questo è cambiato. Tuttavia, non in questo caso. In Emily a Parigi, abbiamo una caricatura di una donna ucraina che è inaccettabile. È anche offensivo. È così che saranno visti gli ucraini all’estero? Chi ruba, vuole avere tutto gratis, ha paura della deportazione? Non dovrebbe essere così