In Il Potere del Cane, acclamatissimo film di Jane Campion, uno dei punti di maggiore forza è sicuramente l’interpretazione di Benedict Cumberbatch che ha portato in scena in modo terrificantemente perfetto il brutale Phil Burbank. È rimasto nel personaggio per tutti i tre mesi di riprese in Nuova Zelanda, fumando così tante sigarette da causarsi un avvelenamento da nicotina. Ha imparato a suonare il banjo, ha passato del tempo a castrare i tori e si è sottoposto all’analisi dei sogni per approfondire la sua comprensione della “psiche complessa” del suo personaggio. Tuttavia un lavoro del genere può avere anche effetti collaterali.
Ad esempio quello di trattare in modo spregevole i compagni di set. Jesse Plemons che nel film interpreta il fratello di Phil, ha raccontato a Variety di come Cumberbatch lo abbia offeso spesso per restare nel personaggio e che una volta lo abbia fatto andare su tutte le furie.
Mi ha fatto incazzare – racconta l’attore. C’è stata una volta che mi è entrato sotto la pelle. Mi diceva: “Ehi, ragazzone”. Non diceva grasso. Ma poche persone nella vita si sono permesse di chiamarmi ragazzone. E io: “Maledizione. Che cazzo.”
Cumberbatch attribuisce a Jane Campion il merito di aver creato un ambiente che gli ha permesso di comportarsi in modo abrasivo come parte del suo processo creativo. Ha raccontato che la regista lo ha presentato alla troupe dicendo:
Questo è Phil. Lavorerete con Phil. Benedict è davvero carino, ma lo incontrerete alla fine delle riprese.
Questo mi ha dato solo il permesso di impegnarmi con questo personaggio il cui comportamento è a volte ripugnante e di non sentirmi imbarazzato in alcun modo – ha raccontato Cumberbatch.
Plemons si considera tra i fan della performance di Cumberbatch e non nutre rancore per l’incidente. Ha detto che il suo co-protagonista in seguito ha cercato di scusarsi per l’incidente.
Mi diceva: “Mi dispiace così tanto” – ha raccontato Plemons. E io: “No, non preoccuparti. È stato fantastico”
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