John Lasseter ha avuto un ruolo decisivo nello sviluppo della CGI nel campo dell’animazione. Vero e proprio pioniere nel settore, l’animatore ha rivoluzionato il cinema d’animazione con il grande successo del suo Toy Story, a cui farà seguito una filmografia che lo vedrà dividersi fra la regia e la produzione esecutiva dei progetti targati Pixar.
Animatore di talento e con una buona esperienza accumulata alla Disney, Lasseter inizia il suo viaggio nella CGI nel 1983, quando entra nel reparto animazione della Lucas Film. Di lì a breve quel reparto verrà acquisito da Steve Jobs, che lo renderà indipendente rinominandolo, appunto, Pixar.
Qui inizia il percorso che lo porterà, nel 1995, a realizzare un vero e proprio film spartiacque, dopo alcuni corti. Con Toy Story inaugura il tempo della nuova tecnica di animazione digitale, che di lì a poco diventerà sempre più importante ed utilizzata.
John Lasseter è la vera e propria mente dietro alle produzioni per il cinema della Pixar, curando la regia dei primi film e restando come produttore esecutivo fino a pochi anni fa, quando abbandonò la sua ormai storica casa per approdare alla Skydance Animation, non senza polemiche dopo accuse di sessismo mai del tutto chiarite.
Ecco 5 curiosità sull’uomo che ha riscritto le regole dell’animazione e ha dato il via alla rivoluzione digitale.
1) Luxo Jr. è stato inventato da John Lasseter
Quando la Pixar era ancora in una prima fase della propria impresa, Lasseter ha curato la regia di parecchi corti. Uno di questi è Luxo Junior, con protagonista la famosa lampada che vediamo nei titoli di apertura dei film Pixar.
Lasseter ha creato la famosa mascotte osservando la propria lampada da scrivania, una Luxo L-1 appunto. È sua dunque la paternità della famosa icona di casa Pixar.
Tuttavia nel 2009 sono sorti dei problemi legali, dati dallo sfruttamento dell’immagine della nota lampada. Le due parti sono arrivate però ad un accordo. La Pixar non ha (e non metterà) in commercio gadget di Luxo Jr. e Luxo ASA (l’azienda che la produce) non contesterà le interpretazioni artistiche della sua lampada.
Tutto è bene ciò che finisce bene.
2) L’ammirazione e l’amicizia con Miyazaki
Lasseter si è più volte dichiarato un grande ammiratore di Hayao Miyazaki, collega nipponico poi diventato famoso in tutto il mondo grazie anche all’enorme successo de La città incantata.
L’animatore americano ha dichiarati più volte di essersi ispirato al suo lavoro allo studio Ghibli nei momenti difficili. I due sono diventati inoltre stretti amici, grazie anche al reciproco rispetto del proprio lavoro.
“Miyazaki è uno dei più grandi registi del nostro tempo ed è stato un’enorme fonte di ispirazione per varie generazioni di animatori alla Pixar. Quando abbiamo un problema e non sappiamo come risolverlo, guardiamo spesso uno dei suoi film. Toy Story deve molto ai suoi film“.
Lasseter ha inoltre curato la produzione delle edizioni americane dei film dello studio nipponico, apparendo anche negli extra dei DVD per introdurre i film.
3) La collezione di camicie impareggiabile di John Lasseter
John Lasseter è sempre (o quasi) ritratto mentre indossa una camicia hawaiana. L’animatore ha infatti una grande passione per questo genere di indumento, che porta ogni volta che può.
Molte di queste includono nella fantasia anche i personaggi della Pixar, rendendole uniche e vero e proprio suo marchio di fabbrica.
In una intervista rivelò di possederne oltre 1000: un numero di certo impressionante ma che rende l’idea della sua vera e propria ossessione per le camicie.
4) Una vocazione molto precoce
Lasseter ha rivelato di essere da sempre appassionato di cinema d’animazione. Il suo film preferito è Dumbo, ma c’è un altro film che ha avuto un ruolo importante nella sua vita.
Il film in questione è La spada nella roccia, che l’animatore vide al cinema giovanissimo. Lasseter ha dichiarato che è stata proprio quell’esperienza a farlo innamorare dell’animazione.
Ma non solo, perché fu proprio guardando il film Disney che capì quello che avrebbe voluto fare da grande, ovvero l’animatore. Diremmo che c’è riuscito piuttosto bene.
5) The Pixar Lunch, ovvero la pausa pranzo più produttiva di sempre
Quando Toy Story era ormai completo, il team creativo e produttivo della Pixar aveva l’arduo compito di pianificare il futuro della compagnia. Fu così che, durante una pausa pranzo nel 1994, Lasseter si incontrò con Joe Ranft, Pete Docter e Andrew Stanton per una sessione di brainstorming.
Durante questa chiacchierata verranno definiti i personaggi e, anche se in maniera vaga per alcuni, i soggetti di A bug’s life, Monster Inc., Alla ricerca di Nemo e Wall-e.
Questo evento viene ricordato come The Pixar Lunch. Decisamente niente male per una pausa pranzo vero?