Quando Sergio Leone salvò la carriera di Lee Van Cleef

La carriera di Lee Van Cleef sembrava ormai destinata a terminare, quando Sergio Leone lo convinse a venire in Italia.

Lee Van Cleef; Il buono, il brutto, il cattivo
Lee Van Cleef nei panni di Sentenza in Il buono, il brutto, il cattivo
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Lee Van Cleef è stato uno degli attori simbolo dei primi spaghetti western firmati da Sergio Leone. Il suo volto, così particolare, è diventato una vera e propria icona, amata da tutti gli appassionati del genere.

La storia di come Van Cleef conobbe Sergio Leone è però molto curiosa e particolare. Leone, dopo il successo del primo capitolo della trilogia del dollaro, ha a disposizione un budget più alto per il seguente film, Per qualche dollaro in più.

Dopo aver confermato Clint Eastwood e Gian Maria Volonté, si mette alla ricerca di un nuovo attore. Dopo aver incassato il no di qualche attore, fra cui Charles Bronson e Lee Marvin Leone si ricorda di un attore che compare all’inizio di Mezzogiorno di fuoco una decina di anni prima, e pensa che sia perfetto per il ruolo del colonnello Mortimer. Quell’uomo è, ovviamente, Lee Van Cleef. Ma dove si trova ora?

Van Cleef era, all’epoca, in una piena fase di crisi da ormai parecchi anni. Dopo i primi lavori fra cinema e teatro la sua carriera si era notevolmente ridimensionata, anche a causa di un incidente nel 1959 che lo costrinse ad una lunga riabilitazione.

Per qualche dollaro in più
Lee Van Cleef con Clint Eastwood in Per qualche dollaro in più

L’attore americano aveva quasi del tutto abbandonato la professione, recitando poche parti secondarie in serial televisivi. Ritiratosi con la moglie a cui dava una mano nella sua professione (decoratrice di interni), Van Cleef si dedicava alla pittura nella sua casa di Los Angeles per sbarcare il lunario, lontano dai riflettori dei set.

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Sembra, inoltre, che avesse qualche problema con alcool e fumo, da cui tentasse di disintossicarsi, e che il suo progressivo isolamento fosse anche dovuto a questo. La sua carriera era insomma al punto più basso, ed aveva quasi rinunciato alla recitazione dopo le poche e sempre più marginali parti che otteneva.

Lee Van Cleef e la nascita del mito

Leone, però, trova una sua foto di repertorio e si convince che sia l’uomo giusto per il ruolo, curiosamente (e succederà raramente nella sua carriera) non una parte da cattivo. Il regista si mette dunque alla sua ricerca e lo convince a seguirlo a Roma per girare il suo nuovo film.

La scelta si rivela quanto mai azzeccata, rilanciando la carriera dell’attore (specialmente in Europa). Il suo ruolo in Per qualche dollaro in più sarà infatti la prima di una serie che lo renderanno un simbolo del western all’italiana.

Nel film interpreta, appunto, il ruolo del colonnello Mortimer, cacciatore di taglie duro ma buono, che aiuta l’uomo senza nome (Eastwood) nella ricerca di El Indio (Volonté). Il suo volto unico, con le guance scavate ed il naso aquilino lo rendono perfetto per il genere, proprio come pensato da Leone.

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Lee Van Cleef; Sergio Leone; Clint Eastwood; Eli Wallach; Il Buono, il brutto, il cattivo
Van Cleef insieme a Eastwood, Wallach e Leone sul set de Il buono, il brutto, il cattivo

Lee Van Cleef tornerà poi nel film successivo del regista italiano, il leggendario Il buono, il brutto, il cattivoQui l’attore americano tornerà ad interpretare un ruolo a lui ben congeniale (il cattivo, Sentenza), affianco ad Eastwood e a Eli Wallach.

Le lunghe inquadrature dei tre, che culmineranno nei primi piani frenetici della scena del duello finale consegneranno il suo baffo (e anche tutto il resto) alla storia del cinema, insieme ai due compagni di set.

Il successo è così grande che Van Cleef diventa uno degli attori più amati del genere. L’americano passa, nel giro di due anni, da una carriera ormai finita ad assurgere a simbolo del cinema western in Italia (e non solo).

L’attore tornerà poi in vari spaghetti western, fra cui tre film di Antonio MargheritiI giorni dell’ira. Avrà ancora il tempo di una rivalutazione in patria, dove verrà ricordato per il suo ruolo in 1997: Fuga da New York di John Carpenter.