Burial: ecco il nuovo EP, Antidawn [ASCOLTA]

Burial
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Burial è tornato, più misterioso e indefinibile che mai

Se c’è un artista che nella scena musicale seguita a mostrarsi atipico e radicalmente alieno ai compromessi, è sicuramente Burial. Lo prova il suo nuovo EP, dall’emblematico titolo Antidawn. Un disco che si perde in sperimentazioni ambient dal carattere a tratti rumoristico, a tratti atmosferico; davvero difficile da ascoltare per chi è abituato a musica più “concreta” e diretta.

Le canzoni dell’EP sono belle estese (la più lunga, Strange Neighbourhood, dura 11 minuti ed è divisa in varie sezioni) e mettono alla prova il musicofilo più incallito. Certamente, inutile girarci intorno, non un disco da ascoltare in auto andando al lavoro, o in palestra, o da mettere come colonna sonora di una festa.

Burial (William Emmanuel Bevan) seguita ad essere una delle figure più criptiche e schive dell’intero panorama della musica di oggi. Dopo aver contribuito in maniera fondamentale alla nascita della musica dubstep nella sua versione moderna, il musicista si è sempre dedicato a produzioni-limite alternative ed esterne di fatto al circuito commerciale.

Lo stesso vale sempre per questa sua ultima uscita. In quattro canzoni sembra piuttosto cercare di sfuggire i suoni, anziché catturarli, lavorando su aspettative e cliché della musica di oggi, scardinandoli ed invertendoli. Burial rimane quindi, ancora dopo quindici anni, l’artista elettronico outsider per eccellenza.