Sarà un mese povero di classici, quasi interamente settato sul presente e sul mainstream. L’operazione recupero mirata al passato di questi mesi non è sponsorizzata dall’algoritmo, e finisce spesso a fare numero sul fondo dello sterminato e insondabile catalogo.
Eppure, qualche colpo a sorpresa, zitto zitto, continua a benedire le imponderabili scelte degli editor; e dopo i Dreyer dello scorso autunno, è ora un’icona del Realismo Poetico francese a fare la sua comparsa e nobilitare la proposta.
La presenza in sala di almeno due grandi melò (Gucci, Annette) sembra indicare come il dramma di passioni e delitti abbia finalmente ritrovato un suo spazio tra il grande pubblico.
Simultaneamente, questo piccolo, notevole film-scandalo di qualche anno fa si riaffaccia su Netflix: un tuffo nel passato, a ricordare quanto questo particolare approccio alla tragedia continui a resistere, oltre tutte le mode, nel DNA del cinema mainstream anglosassone.
Non senza polemiche, The Reader arrivò a dire la sua persino agli Oscar 2008, meritato successo veicolato da un gusto collettivo per il torbido e la provocazione semplicemente impensabile per il grande pubblico americano di oggi.
In tempi neanche così lontani, si poteva ancora mandare a premi un film su una ex torturatrice nazista impegnata in una fatale relazione con il vicino quindicenne – materia che oggi basterebbe a chiedere il ritiro dalle sale USA con tanto di picchetti e hashtag dedicati. Cinema da grandi, da recuperare.
Room – Lenny Abrahamson (2015)
Preparando il terreno alla awards season delle prossime settimane, arriva su Netflix un altro ripescaggio-curiosità legato alle recentissime stagioni Oscar.
In una fase storica in cui, inutile negarlo, l’Academy ha disperso moltissimo della propria attrattiva sul grande pubblico, è sempre più facile finire per “perdersi” qualche vincitore: di fatti, in pochi hanno visto il Room del 2015, e l’arrivo in streaming può essere una buona occasione per mettersi in pari.
Altro film dal tema astutamente scabroso, è interessante notare in prospettiva storica il cambio di passo rispetto ad un ideale film-scandalo del decennio precedente.
Se The Reader ancora cercava il confronto, di fronte al più raccapricciante dei soggetti Room sceglie invece la chiave della dolcezza: scompare il controverso, si riduce la scala del racconto, dall’Adulto si ripiega sull’Infanzia, subentrando infine quel tono da fiaba morale ancora oggi prediletto da molti. Come sopra, premio alla protagonista Larson.