Zerocalcare è sicuramente uno dei personaggi italiani del 2021. La sua serie Netflix Strappare Lungo i Bordi è divenuto un autentico fenomeno di massa, cosa che ha portato il fumettista romano all’attenzione di una platea internazionale. Recentemente ha infatti rilasciato un’intervista al Guardian per parlare della sua carriera. L’artista ha iniziato la sua chiacchierata parlando dei suoi esordi, quando nel 2001 raccontò le sanguinose rivolte avvenute durante il G8 di Genova.
Quell’esperienza è stata travolgente – racconta Michele Rech. Ho sentito che chiunque avesse un’uniforme voleva ucciderci tutti. Un anno dopo hanno arrestato 25 manifestanti accusati di vandalismo. La brutalità non era abbastanza; volevano mettere dietro le sbarre coloro che hanno preso parte alle proteste. Avevo bisogno di raccontare cosa è successo. È lì che è iniziato tutto
L’obiettivo del primo fumetto, La Nostra Storia alla Sbarra, era quello di utilizzare i proventi delle sue vendite per compensare le spese legali dei giovani italiani arrestati durante i disordini di Genova.
Non ho mai pensato che essere un disegnatore di fumetti potesse essere la mia principale fonte di reddito. Anche perché molte persone mi dicevano che non avevo abbastanza talento per diventare un fumettista
Andando avanti con l’intervista, Zerocalcare ha anche parlato, ovviamente, del successo della sua serie.
Ero ossessionato dall’idea di creare una serie animata. Prima di tutto, per la musica. Avevo sempre menzionato i miei suggerimenti musicali nei miei fumetti, ma sapevo che molte persone non li avrebbero mai ascoltati. Quindi volevo che le persone ascoltassero le mie cose. Ho inviato a Netflix centinaia di e-mail, finché alla fine non hanno ceduto. Mi hanno lasciato libero sfogo di decidere il contenuto a mio piacimento
L’artista ha anche parlato della polemica relativa all’inserimento della bandiera curda del PKK nella serie (ve ne abbiamo parlato qui).
Sono le bandiere delle persone che hanno liberato la Siria settentrionale dall’IS. Di coloro che hanno dato la vita per combattere il fondamentalismo islamico
Infine ha parlato del successo gigante che sta ottenedo anche dal punto di vista editoriale.
L’ultima volta la sessione di firma delle copie dei miei fumetti è durata 14 ore. È estenuante, ma voglio che il mio rapporto con i lettori sia il più trasparente possibile. Alcune persone dicono che dovrei assumere un agente che dice “no” e che dovrei firmare solo le prime 40 copie. Mi sentirei come se stessi delegando il lavoro sporco a qualcun altro. Ma sarebbe un’ingiustizia e mi sentirei in colpa. Devo solo imparare che le cose non sono come erano un mese fa. E forse non è facile per uno come me.
Cosa ne pensate di queste parole di Zerocalcare?