Io sono Babbo Natale: Recensione dell’ultimo film di Gigi Proietti
Dal 3 Novembre al cinema l'ultimo film del leggendario Gigi Proietti, affiancato dal prode Marco Giallini in una irresistibile commedia: Io sono Babbo Natale. Ecco la nostra recensione.
La Festa del Cinema di Roma 2021 non poteva che celebrare la vitae l’estro del grande Gigi Proietti, scomparso il 2 Novembre 2020, nel giorno del suo ottantesimo compleanno. In pre-apertura della Festa arriva così l’anteprima dell’ultimo film interpretato dall’artista romano: Io sono Babbo Natale di Edoardo Falcone, che vede Proietti affiancato dal prode Marco Giallini.
Io sono Babbo Natale è al cinema da questo 3 Novembre, ed è esattamente il film che ci saremmo aspettati da Gigi Proietti per un ultimo affettuoso commiato a quel pubblico che tanto amava, ricambiato di altrettanto amore. Una commedia lieve, divertente ma mai volgare, dal retrogusto irrimediabilmente malinconico.
Un film, come si suol dire, adatto a grandi e piccini, dove Gigi si ritaglia il ruolo di formidabile spalla, mentre trova un ottimo protagonista in Marco Giallini, uno dei migliori eredi di quella scuola Proietti, che nel corso degli anni ha sempre trovato nel mattatore anche un maestro generoso, pronto a formare intere generazioni di nuovi talenti.
Io sono Babbo Natale: Trama
Ettore Magni (Marco Giallini) è un ex galeotto dalla vita turbolenta e sgangherata. Appena uscito di galera, dimenticato da tutti, compresi gli ex compagni della banda, non sembra avere grandi prospettive se non riprendere la sua carriera da rapinatore.
Proprio quando si rassegna a dormire in un parco, solo e senza nulla, riceve l’aiuto di un eccentrico vecchietto, Nicola Natalizi (Gigi Proietti). Non senza una certa ingenuità, Nicola accoglie Ettore a casa sua, accompagnando il tutto con una grande rivelazione: “io sono Babbo Natale!”.
Nicola Natalizi si dichiara anche prossimo alla pensione e vorrebbe affidare ad Ettore la propria missione. Si tratta del delirio di un vecchietto fuori di testa, o di una vera possibilità di redenzione? E riuscirà un uomo tanto cinico e disincantato a non approfittare dell’occasione per ricominciare a delinquere?
Io sono Babbo Natale: Recensione
La Festa del Cinema di Roma ha onorato la memoria di Gigi Proietti con un doppio appuntamento, l’anteprima di Io sono Babbo Natale e il documentario Luigi Proietti detto Gigi, diretto da Edoardo Leo. È lo stesso a Edoardo Leo, nel corso della conferenza stampa, a sfatare il mito che il cinema italiano sia stato ingeneroso nei confronti di Proietti.
“Proietti è mancato al cinema italiano più di quanto il cinema italiano sia mancato a Proietti” ha sottolineato il regista di questo bellissimo documentario, realizzato nel corso di 3 anni e che assume ora un autentico valore testamentario con una ultima intervista che diverte e commuove, come l’ultimo film che Gigi ha regalato al pubblico.
Non a caso il personaggio interpretato da Giallini si chiama Ettore Magni, come quel Luigi Magni che nel 1973 firma l’adattamento cinematografico de La Tosca con Gigi Proietti e Monica Vitti. Una delle interpretazioni che hanno scritto la Storia del Cinema italiano, insieme a quelle di Brancaleone alla crociate di Monicelli, Febbre da cavallo di Steno e Casotto di Sergio Citti.
Ora, nella galleria cinematografica di Proietti, al fianco di Mario Cavaradossi e Mandrake, troviamo infine Nicola Natalizi. Personaggio che, fatalmente, cerca un degno erede prima di andarsene in pensione, non prima di voltarsi un’ultima volta, per salutarci col suo sorriso gentile.
Gigi Proietti ci saluta con una commedia moderna e gentile
Io sono Babbo Natale non è un film nostalgico né una facile ripetizione dei cavalli di battaglia. Al contrario, Proietti sembra aver voluto sperimentare fino alla fine, tanto che (non possiamo dirvi altro) nella sua ultima interpretazione finirà per avere perfino dei super-poteri.
Il regista Edoardo Falcone, premiato con il David di Donatello nel 2015 per il suo film d’esordio, Se Dio vuole, firma una impeccabile dramedy moderna, ben scritta e ben girata, impreziosita dalla elegante fotografia di Maurizio Calvesi e della colonna sonora di Michele Braga.
La sensazione è che tutto il cast tecnico e artistico si sia impegnato al massimo perché l’ultimo film di Gigi Proietti fosse esattamente quello che avrebbe voluto. Un’opera pregevole dal punto di vista formale, capace di esprimere una comicità leggera, aggraziata, accessibile al pubblico più eterogeneo.
E noi non possiamo che aggiungere che l’obiettivo è raggiunto. Non perdete l’occasione di vedere una ultima volta Gigi su grande schermo, salutandolo come si vede, con un mare di risate e un’ultima furtiva lacrima.