C'è tutto un mondo di storie che J.K. Rowling avrebbe potuto (o dovuto?) sfruttare di più e dare al suo Harry Potter una tridimensionalità ancora maggiore
Sebbene la storia dei due grandi maghi sia affrontata nella saga di Animali Fantastici e dove trovarli, Albus Silente e Gellert Grindelwald rimangono un potenziale inespresso.
La saga che vede protagonista un poco credibile Eddie Redmayne prende il via quando Silente e Grindelwald sono già nemici e tutto si prepara allo scontro tra i due, destinato a diventare leggenda.
Tuttavia è nel loro passato che si celano forse gli aspetti più interessanti: dalla loro amicizia poi diventata – anche secondo le parole di J.K. Rowling – una storia d’amore contrastata, fino allo scontro in cui perse la vita la sorella minore di Albus.
Anche in questo caso ci si troverebbe davanti a una storia d’amore e amicizia che mette al centro quella costante lotta tra bene e male, in cui il bene superiore non può essere raggiunto con il sacrificio degli innocenti.
Come si diceva poco più sopra, J.K. Rowling è sempre stata ferrea riguardo al fatto che la sua penna non sarebbe tornata ad affrontare il viaggio di Harry Potter.
La storia del maghetto dai capelli neri indomabili e dagli occhi uguali a quelli della madre si è conclusa del tutto con la caduta di Voldemort e quel – non proprio necessario – “diciannove anni dopo” che chiude l’ultimo libro così come l’ultimo film.
Eppure, quanto sarebbe stato interessante e magico leggere dell’addestramento di Harry Potter come Auror? Quanto sarebbe stato bello leggere dei suoi anni al Ministero della Magia mentre imparava ancora di più a dare la caccia ai maghi oscuri?
Il lettore/spettatore avrebbe imparato altre formule magiche, avrebbe conosciuto altre creature e altri personaggi, e avrebbe viaggiato insieme ad Harry all’interno di un mondo magico completamente da scoprire.
