Queen: perché John Deacon lasciò la band dopo la morte di Freddie?

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John Deacon è spesso il componente dimenticato dei Queen, anche perché si è ritirato a vita privata da ormai più di vent’anni

Quando si parla dei Queen è giusto, certo, parlare in primis di Freddie Mercury: frontman leggendario, genio musicale e motore di fatto dell’intero progetto. Ma anche il fan medio della band sa che i Queen erano in quattro: c’erano anche Brian May, Roger Taylor e… John Deacon.

Quest’ultimo, unitosi alla band in un secondo momento, ha contribuito in maniera più che significativa alla crescita dei Queen. Suo per esempio l’approccio alla black music che avvicina il gruppo a musiche funk e soul all’inizio degli anni ’80. E sua la celeberrima Another One Bites the Dust, riff di basso incluso.

Deacon ha scritto diverse altre hit dei Queen, molte delle quali oggi sono ancora ostinatamente attribuite a Freddie. Un esempio? You’re My Best Friend. Un altro? I Want to Break Free. Sì esatto: quest’ultima è stata scritta proprio da lui, non dal mitico Freddie. E la lista potrebbe proseguire un bel po’.

In quanto componente “silenzioso” e discreto della band, Deacon seguita a fare la sua parte nel quartetto fino alla morte di Mercury, nel 1991. L’evento lo segna irrimediabilmente e fa forse breccia in una personalità di per suo già fragile ed incapace di sopportare un trauma del genere.

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Il musicista si ritirerà a vita privata nel 1997, qualche anno dopo la morte di Freddie. Nel frattempo appare solo sporadicamente in occasione dei vari progetti ai quali si dedicano May e Taylor, sempre col nome Queen. Partecipa al concerto tributo per Freddie nel 1992, ad un concerto di beneficenza nel 1993 e nel ’97 esegue The Show Must Go On assieme agli altri e con Elton John alla voce, a Parigi.

La sua ultima venture sotto l’egida del nome Queen è la registrazione del singolo No-One but You (Only the Good Die Young), l’unica canzone nella storia della band a venir reigistrata da una line-up composta solo da May/Taylor e Deacon. Il singolo compare nella compilation Queen Rocks (1997) e rappresenta il testamento musicale, di fatto, del geniale bassista.

Da allora, la pressione si fa semplicemente troppa e Deacon non trova altra soluzione se non quella di lasciare la musica. In occasione del concerto con Elton John, testimoniano sia May che Taylor, la sua fragilità ha infine la meglio. “Il suo intero corpo stava reagendo contro [la performance]” dice May, e aggiunge: “Ha detto: ‘Non posso fare questa cosa di nuovo. Non posso’“.

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“Potevo vedere che era infelice perché fumava di continuo ed era molto, molto nervoso” racconta Taylor nel video qui sotto “Era stato tremendamente traumatizzato dalla perdita di Freddie“. Si tratta di fatto della sua ultima apparizione dal vivo non solo come membro dei Queen, ma come musicista in toto.

Oggi vive a Putney, a sud di Londra, assieme la moglie Veronica Tetzlaff, con la quale è sposato fin dal 1975; insieme hanno avuto sei figli. Sembra si occupi ancora dell’aspetto finanziario relativo alla band (e del resto le cospicue royalties che ne ricava certo non gli faranno storcere il naso).

Negli anni sono giunte alcune sue opinioni sulle successive avventure dei Queen senza di lui. Nel 2001 ha ammesso di non gradire la cover di We Are the Champions interpretata assieme a Robbie Williams; in compenso ha espresso il suo favore per l’acclamato biopic Bohemian Rhapsody, del 2018, dove il suo ruolo viene interpretato da Joseph Mazzello.