Questa riflessione inizia con un portachiavi, un ciondolo a forma di ombrello giallo e uno raffigurante un un corno blu. Oggetti insignificanti per alcuni, simboli lampanti per i fan della serie televisiva sui cinque amici di New York. Quelli che per nove anni hanno rifornito di citazioni iconiche e situazioni grottesche, l’immaginario collettivo degli spettatori più affezionati, alla ricerca dell’amore eterno dell’ingenuo Ted Mosby.
È però dal suddetto portachiavi che sviluppiamo questo articolo che solo come espediente usa la serie televisiva di Carter Bays e Craig Thomas e che invece vuole riflettere su un messaggio differente, che ancora a distanza di anni, tortura e divide i fan rimastiti orfani delle avventure dei cinque del MacLaren’s Pub. Il finale dello show ha lasciato moltissimi spettatori con l’amaro in bocca (anche alcuni deglistessi attori della serie se dobbiamo essere precisi), ma se possiamo aiutarci ad addolcire un po’ questo boccone indigesto, possiamo farlo riflettendo tutti insieme sulla dinamica che ci è riuscita così difficile da assimilare, anche a distanza di anni dalla conclusione della ricerca di Ted Mosby.
L’immedesimazine è sicuramente uno dei fattori che hanno contribuito all’affetto generato verso How I Met Your Mother, per quanto spesse volte le dinamiche raccontate attraverso i ricordi delle vite dei cinque proragonisti, abbiamo reso difficile riconoscersi in molte di esse. E forse è proprio per questo che in molti non hanno perdonato la scelta degli autori, riguardo alla conclusione dello show.
Come sappiamo bene però, per il nostro tenero eroe le cose si concluderanno diversamente.
Quella che sembrava una sequela demenziale e deludente di incontri inconcludenti, buoni solo per diventare dello spassoso materiale da snocciolare di fronte a una birra, seduto al MacLaren’s, diventa invece la maratona per giungere al più luminoso dei podi.
Allora perchè tutto quell’amaro in bocca che non smette di disturbare, ogni volta che con qualche altro fan si finisce per discutere di How I Met Your Mother?
L’ha trovata nell’arrivo di Tracy, la formidabile e incantevole madre che fin dal primo episodio abbiamo atteso con curiosità e aspettative, e che l’adorabile newyorkese è riuscita in pieno a soddisfare. E allo stesso modo l’ha raggiunta anche dopo la perdita della stessa, riunendosi finalmente a quella Robin, intorno cui ha sempre gravitato tutta la sua vita, a conferma che certi amori fanno davvero solo un giro immenso per poi tornare al loro punto di origine.
E se capitassero a noi le stese carte capitate al buon Ted Mosby? Quale simbologia attribuiremmo al vero amore? Il corno blu o l’ombrello giallo?
Ed è qui che una serie leggera e divertente come How I Met Your Mother, affonda i piedi nella nostra educazione sentimentale, sviluppando una delle tematiche più difficili da valutare nell’esperienza umana.
Esiste il vero amore? E se la risposta che ci diamo a questa domanda è sì, quale amore merita questa etimologia tanto celebrativa?
È forse l’amore complementare, romanzato e sognante che arriva dopo una carrellata sconfortante di abbagli inconcludenti, o è al contrario quello che ha resistito agli infiniti e devianti cambiamenti della vita? Che ha avuto mille motivi per essere dirottato altrove ma che il destino ha continuamente rimesso sulla nostra traiettoria, così che qualunque scelta sbagliata potessimo fare, non fossimo mai abbastanza distanti dall’uscita d’emergenza?
Probabilmente lo scontro tra chi ritiene che il finale dello show sia deludente e chi soddisfacente, si gioca tutto su questo campo. Chi ritiene che il vero amore non possa essere altro che l’ingresso di un elemento nuovo, capace di riscrivere tutte le regole esistenti del gioco e chi pensa che altro non sia che la riconferma di ogni vecchia consapevolezza.
Chi ha visto nel ritorno di Robin nel finale di stagione un piano b consolatorio, con cui il crudele destino ha tentato di consolare il povero Ted (mancando il bersaglio con i fan innamorati dell’unica vera madre), e chi in questa scelta ha letto la conferma di ciò che ha sempre pensato fin dal primo episodio.
Che Ted in Robin, avesse già visto tutto ciò che c’è da vedere nel Proprio Unico Altro.
Il finale di How I Met Your Mother va quindi molto oltre la semplice decisione di far concludere l’esperienza sentimentale del suo protagonista, in un modo piuttosto che in un altro ma ci racconta di una variabile della vita con cui non abbiamo un buon rapporto d’accettazione.
Il fattore fuori dal nostro controllo che, indipendentemente dalle nostre scelte, dal nostro impegno e dalla nostra volontà , può finire per pilotare la nostra rotta su cieli diversi, verso cui avevamo puntato la barra di comando.
Così come nella vita reale non accettiamo gli imprevisti e le conclusioni infami, allo stesso modo Ted che ci racconta di come ha avuto e perso Tracy, ci lascia un senso di confusione che ci fa quasi sentire ingannati e quando in pochi minuti, tutto ritorna a Robin, semplicemente non ci stiamo.
Forse non è un finale deludente quello di How I Met Your Mother, forse è stata eccessiva l’enfasi che è stata dedicata alla ricerca della famigerata madre che ha fatto sentire traditi i fan che l’hanno attesa con tanta aspettativa.