Il regista americano torna a vestire dunque i panni del protagonista come in The Mule, in un film che, in un certo senso, si pone nel solco di quest’ultimo. Il risultato è, però, questa volta non del tutto positivo.
Il film sarà disponibile nelle sale cinematografiche italiane a partire dal prossimo giovedì 2 dicembre, distribuito da Warner Bros.
Cry Macho: la trama
Mike Milo (Eastwood) è un’ex star del rodeo ormai in pensione. Il suo vecchio capo gli chiede di partire per il Messico per riportargli suo figlio, Rafo, che al momento vive dalla madre che lo maltratta. Mike, dapprima riluttante, accetta, e si incammina verso sud.
Una volta trovato e convinto a tornare negli Stati Uniti con lui, inizia il loro viaggio che cementerà una solida amicizia fra il giovane ed il vecchio, in fuga dalla polizia messicana e l’ira della madre.
Cry Macho: la recensione
Come anticipato Clint Eastwood torna sui sentieri percorsi con il riuscito The Mule, mettendo in scena un personaggio molto più umano di quelli a cui l’attore ci aveva abituati in anni passati. Mike, rispetto all’Earl del precedente film, conserva i tratti dell’uomo temprato ed arrabbiato con il mondo, ma la sua impenetrabilità ai sentimenti è ormai perduta.
L’anzianità , che porta ad una apertura, ad una maggiore saggezza e rilassamento, è certamente uno dei temi più importanti del film, contrapposta ai sogni, le speranze e la vitalità del giovane Rafo, adolescente in rotta con il mondo ma assetato di riscatto. Il film diventa molto presto un road movie che fa del loro rapporto uno dei nodi fondamentali del film.
Dalla vecchiaia però deriva anche una delle più grandi note dolenti del film, che indulge troppo sulla nostra credulità nel vedere Eastwood in situazioni ed azioni di cui un uomo di 90 anni risulta fuori posto (forse pure se ne avesse 80). Non è credibile vederlo domare un Mustang quasi con nonchalance e sedurre (o meglio venire sedotto) da donne ben più giovani di lui.
Un film con troppe debolezze
Il film ha inoltre nella sua scrittura uno dei più grandi punti deboli. La sceneggiatura è infarcita, come detto poco sopra, di momenti poco credibili, dalle loro fughe semplicissime dalla polizia messicana a personaggi spesso poco più che abbozzati, mai scavati nel profondo. Le battute da tough guy di Eastwood ci sono (e spesso rubano il sorriso), così come il suo inimitabile grugno perenne, ma sono momenti che inframezzano scene spesso troppo deboli.
Anche la regia pare stentare in più occasioni, in quello che non è di certo il film più ispirato del regista che pure ci aveva abituati a ben altro in passato. La sensazione è quella di un film sottotono sotto quasi ogni aspetto, che ne inficia gli spunti a tratti interessanti, seppur senza inventare nulla di nuovo.
Cry Machoè un film che arriva tardi (del resto l’idea risale a 40 anni fa, come si legge nel pressbook) ed incidendo poco su quella che è la demistificazione del cowboy. Lo stesso Eastwood ha basato molto del suo successo, almeno dai temi de Gli spietati, su questo tema. O, ancora, ne è esempio lampante il recente Il potere del cane di Jane Campion, uscito quest’anno.
Tutti film che trattano (in maniera senz’altro diversa) in maniera più efficace l’argomento, e di cui si percepisce il distacco qualitativo con la nuova opera di Eastwood.
Il cast
Clint Eastwood: Michael “Mike” Milo
Eduardo Minett: Rafael “Rafo” Polk
Natalia Traven: Marta
Dwight Yoakam: Howard Polk
Fernanda Urrejola: Leta
Horacio Garcia-Rojas: Aurelio
Cry Macho: il trailer ufficiale italiano
Ecco il trailer ufficiale di Cry Macho che, vi ricordiamo, sarà distribuito da Warner Bros. a partire dal prossimo giovedì 2 dicembre.