Da pochi giorni ĆØ arrivato nelle sale americane House of Gucci, nuovo film di Ridley Scott che racconta una delle vicende piĆ¹ torbide della storia della moda italiana (qui il trailer). Le polemiche sull’accuratezza della pellicola sono scattate fin da subito ed ora si sono moltiplicate a seguito della lettera di indignazione, riportata da Ansa, che gli eredi di Aldo Gucci, personaggio interpretato da Al Pacino, hanno scritto nei confronti del film.
Questo ĆØ estremamente doloroso dal punto di vista umano e un insulto all’ereditĆ su cui il marchio ĆØ costruito oggi. Ancora piĆ¹ discutibile ĆØ la ricostruzione che diventa mistificante quasi fino al paradosso quando arriva a suggerire un tono indulgente verso una donna che, condannata in via definitiva per essere stata la mandante dell’omicidio di Maurizio Gucci, viene dipinta non solo nel film, ma anche nelle dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima che stava cercando di sopravvivere in una cultura aziendale maschilista. Questo non potrebbe essere piĆ¹ lontano dalla veritĆ .
Inoltre, nel corso dei suoi 70 anni di storia durante i quali ĆØ stata un’azienda familiare, Gucci ĆØ stata un’azienda inclusiva. Infatti, proprio negli anni ’80 – il contesto storico in cui ĆØ ambientato il film – le donne ricoprivano diverse posizioni di vertice. Che fossero membri della famiglia o estranee ad essa, queste includevano il presidente di Gucci America, il capo del Global PR & Communication, e un membro del consiglio di amministrazione di Gucci America. Gucci ĆØ una famiglia che vive onorando il lavoro dei suoi antenati. La cui memoria non merita di essere disturbata per mettere in scena un film che non ĆØ vero e che non rende giustizia ai suoi protagonisti. I membri della famiglia Gucci si riservano ogni diritto di proteggere il nome, l’immagine e la dignitĆ dei loro cari
House of Gucci arriverĆ in italia il prossimo 16 dicembre.