Big Mouth: la recensione della quinta stagione della serie Netflix

Big Mouth conferma la genialità del formato, aprendo ai sentimenti più adulti, vissuti con la folle intensità dell'adolescenza

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Sembra ieri, ma sono passati già 5 anni dalla primissima volta in cui abbiamo conosciuto Nick, Andrew, Jessi e Maurice “Maury“, lo sboccatissimo “Mostro degli Ormoni”. Ovvero da quel momento in cui, tra risate semi-scandalizzate, abbiamo visto riflessa sul piccolo schermo la nostra adolescenza senza peli sulla lingua, nuda e cruda. E abbiamo capito che Big Mouth è un prodotto unico nel suo genere.

Cos’è Big Mouth, e perché vederlo (riassunto per i poco convinti)

Il genio in questione è quello di Nick Kroll, comico e attore americano già in alcune note commedie TV e non (Notte Folle a Manhattan, New Girl) che insieme all’amico scrittore Andrew Goldberg e altri amici d’infanzia ha concepito il progetto di Big Mouth, che ripercorre e reinterpreta la loro pubertà in chiave animata.

Nick Birch, il giovane protagonista dalla “bocca grande” infatti altri non è che Nick Kroll in miniatura (la somiglianza è in effetti pazzesca) che Kroll doppia in prima persona insieme a svariati altri personaggi. L’amico Andrew (Glouberman nella serie) viene invece doppiato dal bravissimo stand-up comedian, John Mulaney.

Un progetto che poteva essere uguale a molti altri già fatti, e che invece è a modo suo straordinario e originale. La pubertà, infatti, sia femminile che maschile, non è solo un contesto narrativo, ma la narrazione stessa. Come sa chi ha già visto fin qui, in Big Mouth si manifestano e prendono vita, letteralmente, quelle pulsioni misteriose, eccitanti ma fuori controllo che sono gli ormoni. L’esplosione ormonale è ciò che arriva a complicare le cose per tutti i pre-adolescenti, un rito d’iniziazione all’età adulta.

Big Mouth non ci ha ancora stufato perché il formato è per sua natura molto flessibile e malleabile, un contenitore dentro cui inserire nuovi elementi. Ecco quindi che a Maury, Connie e gli altri “hormone monsters” si sono aggiunte nel corso delle ultime 4 stagioni le personificazioni di altri sentimenti, come la vergogna, la depressione e l’ansia. E nella quinta stagione, finalmente, fanno la loro comparsa anche i sentimenti più controversi di tutti: l’amore e l’odio, impersonificati da insetti (dell’amore) e vermi (dell’odio).

La stagione cinque e la rabbia adolescenziale [SPOILER ALERT]

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I protagonist* uman* di Big Mouth, 2017-in corso

Avete presente il cliché dell’adolescente arrabbiato? Ecco, con la quinta stagione Big Mouth prende di petto questa tematica universale, tentando di spiegare anche le forze che la causano.

Incredibilmente ad esserne colti più di tutti sono Missy e Nick, in un certo senso tra i personaggi più ordinari della serie. Rispetto alle altre stagioni, che già avevano esplorato temi delicati come la depressione, il percorso all’interno dell’odio e dell’amore è più profondo ed impetuoso, pur mantenendo la leggerezza della comedy.

Vediamo i nostri piccoli amici colti da raptus di rancore e risentimento che sfociano in momenti di bassezza morale, di cui ci dispiace e che ci fa vergognare per loro.

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L’amore della quinta stagione non è solo tra amanti, ma anche tra amiche del cuore: è quello che coglie Jessi, e che nell’episodio 6 dà l’assist per uno dei migliori momenti musicali della serie col brano originale “Best Friends Make the Best Lovers“.

Questa stretta connessione tra amore-odio risulta forse un po’ forzata dopo qualche episodio, ma glielo concediamo; è pur sempre un tentativo degli autori di sviscerare ciò che è sempre stato di difficile interpretazione per gli esseri umani.

Nell’ultimo episodio, per chiudere il cerchio sui messaggi della stagione, arriva addirittura Nick Kroll in carne e ossa che interagisce direttamente col se stesso animato facendolo ragionare su quello che prova. Per quanto un po’ anomalo e a tratti stucchevole, questa trovata conferma l’intento sperimentale della serie e risulta tutto sommato intrigante. Cos’altro si inventeranno?

La “prima volta sui pattini” e altri temi della stagione 5

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Leah e la metafora sul sesso

Non solo di amore e odio si parla in questa quinta stagione. Grazie al personaggio di Leah, sorella di Nick, ci approcciamo con insospettabile delicatezza al discorso sul sesso (episodio 9, Sugarbush). Leah è un’adolescente più grande che sembra ad un mondo di distanza dal fratellino: era già stata “usata” per episodi su temi più di tarda adolescenza (es. 1×08, Headpush).

La metafora del sesso è esplicita ma, come al solito, molto simpatica: la prima volta a letto insieme è come imparare a pattinare sul ghiaccio, un terreno sconosciuto e scivoloso dove è facile cadere.

Novità anche per la vita sentimentale di Jay e Matt, forse a tratti un po’ sbilanciata verso relazioni e problematiche da “adulti”, ma che non cessano di essere rilevanti e dolci (Jay è indiscussamente il personaggio più simpatico di tutti.).

Se ricordate, Lola e Jay erano innamoratissimi nella precedente stagione, ma si lasciano entro la fine per bisticci da adolescenti. La coppia Jay-Lola era forse uno degli elementi romantici più teneri sviluppati da Big Mouth. Entrambi sono dei personaggi fuori dalle righe, con famiglie difficili e tendenzialmente sfortunati.

Nella quinta stagione sono alle prese entrambi con il tragicomico fallimento della loro pazza relazione, ma se per Jay si aprono porte inaspettate, per Lola invece resta sempre poca fortuna.

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Quanto a Andrew, la quinta stagione lo sfotte ormai in maniera esplicita in quanto il classico adolescente sfigato e un po’ inquietante, inscenando finti sondaggi sul basso apprezzamento (o meglio: gli insulti) che riceve dal pubblico. Super divertente, anche se un po’ infame da parte degli autori, che d’altra parte non sono nuovi a rompere a tradimento la quarta parete, alludendo direttamente alla serie stessa e al pubblico che guarda.

Il corpo che cambia, gli odori, la masturbazione, lo sviluppo di piccole-grandi “ossessioni”: questi sono i punti cardine della serie targata Netflix, tutti volti a togliere lo stigma dalla perversione adolescenziale che tutti noi abbiamo in qualche modo represso o nascosto.
Big Mouth invece te la sbatte in faccia, e ti dice: questo è il tuo corpo, questi sono i suoi desideri; amalo, anche se è disgustoso.

Cosa aspettarsi nella prossima stagione di Big Mouth?

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La quinta stagione di Big Mouth, disponibile su Netflix

Non solo la sesta stagione (ed una settima) è stata confermata, ma gli autori e Netflix hanno annunciato che uscirà probabilmente già nel 2022 lo spin-off Human Resources, ambientato nel mondo del lavoro dei mostri degli ormoni e di tutti gli altri spiriti di Big Mouth. Avendo già avuto qualche visualizzazione dell'”altro mondo” nelle ultime stagioni (questa inclusa), non vediamo davvero l’ora.

Per quanto riguarda la sesta stagione invece, possiamo ipotizzare/sperare in un’evoluzione del rapporto tra Jessi e Nick e qualche approfondimento extra sul personaggio di Lola, che col passare delle stagioni incarna sempre più il profilo dell’adolescente “disturbata” e sola. Tante sono le tematiche più profonde che si potrebbero aprire, ma c’è da dire che la scelta di Nick Kroll di doppiarla lui stesso non aiuta. La ragazzina risulta sempre piuttosto grottesca.

Vedremo cosa ci riserveranno le penne degli autori, ma di certo siamo più che fiduciosi!

Big Mouth: Il cast di doppiatori (originali)

  • Nick Kroll è Nick Birch, Maurice, Coach Steve, Rick il mostro degli ormoni e Lola. QUI il video di quella volte che le fece tutte da Jimmy Fallon.
  • John Mulaney è Andrew Glouberman e altre comparse
  • Jessi Klein è Jessi Glaser
  • Jason Mantzoukas è Jay Bilzerian
  • Ayo Edebiri è Missy prendendo il posto di Jenny Slater, che ha lasciato il cast
  • Maya Rudolph è Connie, Diane (la madre di Nick) e molti altri
  • Andrew Rannels è Matthew

Big Mouth: Il trailer ufficiale italiano