Sanremo 2022: 24 artisti che avremmo voluto vedere in gara [VIDEO]

Sanremo
Fiorello e Amadeus al Festival di Sanremo 2020
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Il nostro cast ideale per Sanremo 2022

Sanremo 2022 è arrivato e, come sempre, arriva il momento delle valutazioni. Dopo la prima serata, abbiamo deciso di fare una cosa diversa: un bell’elenco di tutti gli artisti italiani che avremmo voluto vedere sul palco dell’Ariston, tra quelli che vi si sono solo avvicinati e quelli che l’hanno visto solo da lontano. Ecco la nostra lista ideale dei concorrenti di Sanremo.

Dario Brunori

Dopo tanti anni sulla scena e con l’approvazione ormai consolidata di pubblico e critica sulle spalle, sarebbe finalmente il momento per Brunori SAS di calcare il prestigioso palco dell’Ariston e portare sugli schermi Rai il vero, “nuovo” cantautorato. Una partecipazione che potrebbe essere una consacrazione anche presso il grande pubblico, a prescindere dal risultato in gara.

Cmqmartina

Martina Sironi è uscita più che dignitosamente dalla competizione di X Factor 2020 e negli ultimi mesi si è dimostrata in grado di sostenere una realtà indie pop italiana originale e convincente. Il suo stile eccentrico, unito a una certa attenzione per gli arrangiamenti e ad un ironia lirica tipica della Gen Z, la rende una candidata ideale per “svecchiare” ancora un po’ il palco dell’Ariston.

Cosmo

Non sarebbe affatto male se Cosmo venisse scelto per rappresentare, a Sanremo, la vena più synth della musica nostrana contemporanea. Parliamo del resto di un artista che si è ampiamente guadagnato il suo spazio e che in occasione del Festival avrebbe finalmente modo di esporsi presso una gamma inter-generazionale di ascoltatori. Sarà scelto lui?

Giorgieness

Giorgieness (Giorgia D’Eraclea) rappresenta il cantautorato millennial più impostato verso una tradizione rock, con particolari accenti anni ’90, che nel clima attuale certo trova un posto privilegiato. O, perlomeno, dovrebbe. Le sue canzoni sono davvero profonde e meriterebbero di essere ascoltate da un pubblico molto più vasto.

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Calcutta

Sarebbe finalmente ora, per il buon vecchio Edo, di presentarsi sul palco dell’Ariston. Considerando che tra tutti i nuovi artisti italiani emersi negli anni ’10 è uno dei pochi ad essere noti e amati a livello nazionale, vederlo tornare con un bell’inedito dopo anni di assenza e in una cornice come questa potrebbe, sì, essere una bella botta.

Salmo

Semplicemente, la storia del rap italiano. Inutile girarci intorno: l’aria a Sanremo è cambiata e se due anni fa Salmo si è ritirato all’ultimo momento a causa delle polemiche su Amadeus e il “sessismo” in area Festival, oggi i tempi potrebbero essere maturi perché il rapper sardo conquisti il palco con il suo stile potente e maturo. Speriamo di vederlo.

Niccolò Contessa

Sì, lo sappiamo: non accadrà mai. Vedere all’Ariston forse l’unico cantautore italiano moderno che si possa definire generazionale è un po’ troppo, considerando quanto poco si fa sentire e vedere di recente. Certo, la sua apparizione da Valerio Lundini lascia aperto uno spiraglio, ma che Contessa decida di tornare, con il nome I Cani o meno, proprio a Sanremo suona purtroppo alquanto improbabile.

Eugenio in Via di Gioia

Sì, è vero, gli Eugenio hanno già partecipato al Festival nel 2020, ma sono stati eliminati quasi subito. Un vero peccato perché il complesso rappresentà una delle realtà musicali italiane più intriganti dei nostri giorni, essendo in grado di proporre un indie iconoclasta che sa a tratti di prog e che non manca mai di inventiva. Un posto per loro, per favore, Amadeus.

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Margherita Vicario

Una figura ormai potentissima sulla scena italiana e che a Sanremo potrebbe letteralmente “spaccare tutto”, sia detto con la minor boomeraggine possibile. La Vicario rappresenta la tradizione e l’innovazione che, nella nostra musica, si uniscono in un suono colorato (e colorito) dal sicuro impatto, e che in quanto tale merita certamente una vetrina privilegiata.

Gazzelle

Anche per quanto riguarda il buon vecchio Gazzelle parliamo di un artista la cui fama ha raggiunto ormai il grande pubblico e non più solo gli ascoltatori di quello che fino a poco tempo fa si chiamava itpop (e un domani chissà come si chiamerà). Per quanto possano avere ragione i detrattori a dire che il “primo” Gazzelle era molto meglio, un’opportunità per lui sul palco di Sanremo non sarebbe inopportuna.

Any Other

Adele Altro è una delle poche cantautrici italiane che si possano definire autenticamente “indie”, sia per quanto riguarda le sonorità da lei proposte, sia per ciò che concerne il percorso da lei attraversato. La sua musica è fine, genuina, autentica e onesta. Non serve dire altro: siamo convinti che, avendone l’occasione, sul palco dell’Ariston conquisterebbe tutti.

Gazebo Penguins

Il rock italiano in tutta sua immediatezza e con tutto l’impatto conservato di decadi di tradizione di questa musica nel nostro paese, nel suono intelligente e diretto dei Gazebo Penguins. No, non sono i Maneskin e qualunque paragone in questo senso sarebbe inutile, ma questo non toglie che i Gazebo potrebbero di sicuro tenere alta la bandiera rock italiana più che dignitosamente.

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