Alex Rider: La nostra intervista al creatore Anthony Horowitz
Abbiamo incontrato Anthony Horowitz: autore di svariati bestseller e creatore della saga Alex Rider. La seconda stagione della serie arriva il 3 Dicembre su Amazon Prime Video. Ecco cosa ci ha raccontato.
La seconda stagione della serie Alex Rider è in arrivo questo 3 Dicembre su Amazon Prime Video. Abbiamo incontrato Anthony Horowitz, celebre scrittore e sceneggiatore inglese che nel 2002 con il romanzo Stormbreaker ha lanciato la fortunatissima saga letteraria legata al personaggio di questa giovane, tormentata spia.
Se ancora non avete scoperto questa adrenalinica serie, costruita in perfetto equilibrio tra spy-story, teen-drama e thriller, potete già correre a recuperare la prima stagione. Dopo aver perso i genitori, Alex Rider perde anche suo zio, scoprendo improvvisamente la sua identità segreta.
Lo stesso Alex, interpretato dal bravissimo Otto Farrant, diventa così una spia al servizio di una misteriosa sotto divisione dell’MI6, l’agenzia di intelligence britannica. Nel cast troviamo anche Vicky McLure, indimenticabile Lol di This is England e Brenock O’Connor, giovanissimo interprete di Olly ne Il Trono di spade.
Ma scopriamo ora come lo stesso Anthony Horowitz, una delle più eminenti firme inglesi nel campo del Giallo, nominato nel 2013 Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico per i servizi alla Letteratura, ci racconta il suo Alex Rider e cosa aspettarci dalla seconda stagione.
Alex Rider: L’intervista al creatore Anthony Horowitz
MZP: La cosa che più mi ha colpito della serie è la perfetta quadratura del cerchio tra la tradizione del classico “Racconto di formazione” e le atmosfere dark e contemporanee del Thriller e della Spy story.
Credo abbiate trovato anche un equilibrio perfetto tra le sequenze Action più spettacolari e una rappresentazione profonda e autentica dei sentimenti umani, soprattutto il processo di elaborazione del lutto.
Come nasce la storia di Alex Rider e come descriveresti l’evoluzione del protagonista nella seconda stagione?
Anthony Horowitz: Grazie per le tue osservazioni e la tua descrizione, è proprio questo in effetti che volevamo raggiungere con il nostro show. Io e Guy Burt che abbiamo adattato i romanzi per questa serie abbiamo passato ore e ore a parlare di Alex.
Originariamente il personaggio che ho descritto si sviluppa attraverso quattordici libri, scritti nell’arco di vent’anni, quindi diventa più grande, più adulto, impara molte cose attraverso queste quattordici diverse avventure.
Quello che avevamo molto chiaro fin dall’inizio è che volevamo fosse una serie per adulti e insieme una serie per ragazzi, non poteva essere semplicemente una cosa o l’altra. Il personaggio doveva muoversi realisticamente attraverso le diverse fasi di elaborazione di quanto accaduto.
Nella prima stagione Alex sperimenta lo shock di scoprire come suo zio gli abbia mentito. Deve capire chi è veramente, le scelte che gli sono state imposte. Vive quest’avventura dove viene quasi ucciso, assiste per la prima volta a delle sparatorie e vede persone che vengono assassinate.
In questa seconda stagione deve ricostruire cosa è successo, cercare di elaborarlo e non è per niente facile. La serie si apre con Alex in psicoterapia, si sente completamente dilaniato, ha delle allucinazioni.
È convinto di vedere Yassen Gregorovitch, l’assassino interpretato da Tomas Levin, che non si trova neanche nel paese. La cosa peggiore di questa seconda avventura è che nessuno gli crede. Lo trattano come un ragazzino che vede cose che non esistono. Tipo: “Sei solo uno scolaretto, te lo stai immaginando, falla finita!”
Alex Rider: Cosa aspettarci dalla seconda stagione
Così si trova completamente solo, a parte la vicinanza dei suoi amici non ha nessun supporto per affrontare questa cosa, saranno solo le sue capacità a farlo andare avanti. Si tratta di una performance magistrale da parte di Otto Farrant.
Quello che adoro di questo giovane uomo è proprio l’abilità di fare quello che hai detto tu inizialmente. Sa interpretare l’eroe tradizionale, è fantastico nei movimenti nelle sequenze d’azione ma se guardi i suoi occhi puoi sempre vedere le emozioni, il trauma causato da tutto quello che è accaduto nella prima stagione.
MZP: Non facciamo spoiler, ma possiamo dire che il villain principale della seconda stagione e Alex Rider hanno qualcosa in comune, qualcosa che li unisce profondamente, ed è il dolore del lutto?
Anthony Horowitz: Brillante osservazione. Si credo che sia così. Quello che rende questo personaggio così umano, così credibile, è proprio il fatto che stia soffrendo nel profondo. Le sue azioni, i suoi piani non sono basati sulla avidità o sul desiderio di potere.
Insomma, non è il classico perfido villain. Fa quello che fa perché sta soffrendo. Anche se è una persona cattiva, quello che fa ovviamente è terribile, credo che riusciamo a relazionarci con quello che prova, perché sappiamo cosa ha passato.
Alex Rider: Trailer ufficiale della seconda stagione