X Factor 2021 prosegue tra alti e bassi: eliminati Le Endrigo e Nika Paris, ci avviamo verso la finale
La quinta puntata di X Factor 2021 seguita a sfoltire le file dei concorrenti di questa edizione lasciando sul palco solo cinque di loro. Avviene tutto in due manche: la prima, nella quale i ragazzi presentano altri loro inediti. E la seconda, Generazione Z, dedicata (non si capisce bene in che misura) appunto alla nuova generazione.
Per tutti, quindi, l’esibizione è doppia. I primi a uscire sono Le Endrigo (per fortuna) e la seconda è Nika Paris (purtroppo). La fase degli inediti è decisamente interessante e svela molti aspetti particolari di tutti gli artisti. Quella delle cover, invece, abbassa il livello e penalizza le capacità individuali dei concorrenti.
Fellow – Non Farmi Andare
L’inedito di Fellow è perfettamente in linea con quello che ci si può aspettare da lui. Quel tipo di cantautorato italiano di stampo estremamente tradizionale e che gira completamente intorno alla potenza della voce. Anche con tutta la buona volontà , non si può non pensare a questa canzone come a uno sguardo al passato piuttosto superfluo.
6/10
Le Endrigo – PANICO
Le Endrigo ritrovano la propria vena più alt rock, con uno stile che richiama The Zen Circus e i primi Fast Animals and Slow Kids. Il brano funziona, paradossalmente (ma neanche troppo) davvero meglio rispetto a tutte le cover finora da loro interpretate. Però non basta e funge molto da tentativo di salvataggio all’ultimo momento. Tentativo fallito: Le Endrigo sono fuori.
8/10
Baltimora – Baltimora
Anche Baltimora pare cedere il fianco a quell’amore tutto italiano per il brano melodico e sensibile, riuscendo però a spuntarla con un pezzo autobiografico piuttosto convincente a livello melodico e con alcune interessanti trovate d’arrangiamento. Una canzone che al terzo o quarto ascolto ci si può infilare in testa, e che lascia alcune buone speranze per il futuro dell’artista.
Nika Paris gioca nel modo giusto con la propria figura e la propria voce, scivolando con destrezza su un pop dance moderno dal sapore esotico ma dal ritmo irresistibile. Un ottimo pezzo pop, perfettamente calzante per lei e tra i più riusciti, a livello di inediti, di questa edizione. Potrebbe essere tutto inutile, dato che la cantante è la seconda eliminata della puntata. Speriamo che, sulla lunga distanza, non lo sia.
9/10
gIANMARIA – Senza Saliva
gIANMARIA riscopre il suo punto forte: il ritornello con un bel climax. Il suo brano, un pop rock incalzante che alterna tra una strofa rap e un refrain incisivo e memorabile, svela un buon lato dell’artista finora non adeguatamente sfruttato e lo fa sfuggire dalla gabbia del cantante melodico dal bel faccino. Anche per lui, si profilano possibilità imprevedibili.
8/10
Bengala Fire – Amaro Mio
I Bengala Fire spaccano letteralmente tutto con un brano complesso che riprende le sonorità eclettiche degli IDLES, pestando molto su ritmo, distorsione e voce urlata. Forse un inedito inferiore ad alcune delle loro performance cover, ma che comunque conferma il quartetto come una realtà originale in Italia per quanto riguarda la scena post-punk.
7.5/10
Baltimora – Stay (The Kid Laroi feat. Justin Bieber)
Baltimora come cover interpreta Stay, super hit contemporanea; ma la performance è piuttosto scolastica e rispetto all’inedito lascia davvero poco. Il brano è il primo cantanto con accompagnamento orchestrale; cosa che, come al solito, non fa altro che confondere le sonorità e togliere alle canzoni ogni impatto. Purtroppo, questa esecuzione di Baltimora non fa eccezione.
6/10
Bengala Fire – Girls & Boys (Blur)
I Bengala Fire si dedicano alla classica Girls & Boys, super hit del 1994 del gruppo di Damon Albarn. La riprendono in uno stile molto primi The Killers, forse con un po’ poca foga e in un senso più new wave che post-punk, ma che comunque funziona. Anche qui, non deludono.
gIANMARIA interpreta il mega super-classico intoccabile di De Gregori e l’unica cosa buona della sua esecuzione sta nell’arrangiamento stesso, che riesce miracolosamente a conferire un minimo di interesse rinato ad un pezzo che tormenta la musica della penisola da decadi e decadi. Passabile, ma non interessante.
In qualche maniera strana (ma certo non per colpa sua) Fellow riesce a rovinare il super-classico dei Coldplay. Non lo fa lui, ma a farlo è l’arrangiamento troppo elettronico da un lato e troppo (ovviamente) orchestrale dall’altro. La voce del cantante, troppo profonda e lirica per un brano in origine leggero e accorato come questo, regala una cover davvero poco interessante.