Compagni, dai campi e dalle officine prendete la falce, portate il martello scendete giù in piazza, picchiate con quello scendete giù in piazza, affossate il sistema. Voi gente per bene che pace cercate la pace per far quello che voi volete ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra, vogliamo vedervi finir sotto terra. Ma se questo è il prezzo lo abbiamo pagato nessuno più al mondo dev’essere sfruttato
Per chi non lo riconoscesse, si tratta del testo di Contessa, canzone divenuto autentico simbolo delle rivoluzioni studentesche del 1968 e scritta da Paolo Pietrangeli, cantante, regista e scrittore romano moorto nelle ultime ore all’età di 76 anni. Fu impegnato fin da giovane nella musica politica ma non disdegnò anche una carriera nel cinema. Fu infatti aiuto regista di autentici pilastri della nostra storia come Luigi Bolognini, Federico Fellini e Luchino Visconti.
In seguito si dedicò principalmente alla televisione. Diresse infatti il Maurizio Costanzo Show, Amici di Maria De Filippi e C’è Posta Per te. Il tutto senza mai dimenticare la sua prima grande passione, la politica. Fu acerrimo nemico di Silvio Berlusconi. Si candidò 3 volte, prima con Rifondazione Comunista e poi con Sinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola ed infine con Potere al Popolo. Tuttavia non venne mai eletto.
Più di vent’anni insieme al Maurizio Costanzo Show, poi una fiction che si chiamava `Orazio´ e c’era ugualmente lui. Va via un pezzo di vita. Mi rimarrà lo sguardo sornione e spiritoso – lo ricorda commosso Costanzo- e quel senso di tranquillità che mi dava quando stava in regia
Nel 2008 tutti i brani di Paolo Pietrangeli sono stati pubblicati in un’antologia che racchiude 48 canzoni, tra i quali cinque inediti: Paure. Magari no (la Commessa), Dibattito sulle sorti della sinistra e mozioni contrapposte in una notte desolata di Chianciano Terme (Sliding door), Fiore di Gaza e Addio padre madre addio (clandestino), La questione meridionale.