Il prossimo 19 novembre inizierà su Sky la quinta, conclusiva stagione di Gomorra, serie ispirata al romanzo di Roberto Saviano. Per l’occasione uno dei protagonisti assoluti, Marco D’Amore, interprete di Ciro Di Marzio, ha rilasciato un’intervista a Quotidiano.net durante la quale ha parlato di uno dei topic che più spesso si associano allo show. Ovvero sia il fatto che nella serie vengano in qualche modo esaltate le figure di incalliti cirminali e giustificata la violenza. L’attore ha risposto spiegando che, secondo lui, i videogiochi sono decisamente peggio.
Mi sembra davvero immorale accusare Gomorra di provocare emulazione quando basterebbe conoscere i videogiochi con i quali passano il tempo i ragazzi: videogiochi che raccontano solo di futuri distopici in cui devono ammazzare, sventrare e violentare, e si esaltano di questo. Altro è parlare di fascinazione narrativa. Io sono cresciuto idolatrando i miti della letteratura efferata ma non è che sono diventato un omicida, perché alle spalle avevo un certo contesto familiare e sociale