La vita addosso è il titolo dell’autobiografia scritta da Gabriele Muccino nella quale vengono raccontati svariati aneddoti relativi alla vita e alla carriera del regista romano. Una parte importante è relativa ovviamente al suo periodo americano nel quale lavorò per due volte con Will Smith, in La Ricerca della Felicità e in Sette Anime. Nel libro Muccino racconta di aver sconsigliato alla star di lavorare in Inception in quanto non aveva capito nulla della sceneggiatura. A raccontaro lo è stato lo stesso regista scrivendo un passaggio del suo libro.
Will Smith è uno che non ti perdona un rifiuto, anzi credo proprio che non abbia mai ricevuto il rifiuto di un regista in vita sua – scrive. È lui che rifiuta. Io stesso l’ho visto rifiutare un film di Christopher Nolan dove sarebbe stato il protagonista. Eravamo a casa sua e chiamò Christopher Nolan, stettero al telefono per mezz’ora durante la quale Will gli disse che non avrebbe fatto il film. Una volta attaccato, mi spiegò con franchezza quello che non aveva potuto dire a Nolan, cioè che aveva letto la sceneggiatura e non ci aveva capito niente, non aveva proprio capito di che parlasse. Quel ruolo poi lo accettò Leonardo DiCaprio: era Inception.
Nella didascalia del post, Gabriele Muccino parla del tipo di rapporto che intercorreva tra lui e Smith.
Posso dire con tutta franchezza che neanche io ho capito Inception dopo averlo visto al cinema. È cinema al cubo, cinema supremo, ma io i film di Nolan li fruisco passivamente, con ammirazione assoluta per la messa in scena ma senza comprenderli davvero. (In moltissimi fanno finta, diciamolo).
Detto cio’, quando hai davanti un grande regista, anche se dalla sceneggiatura non ne capisci la storia, devi fidarti e basta. Sarà un viaggio. Non saprai esattamente di che parla? Il bello è anche nel lasciarsi trasportare a occhi chiusi da un regista che ti prende per mano e ti porta nel suo mondo. Sfido a credere che Mastroianni avesse capito la sceneggiatura di 8 e mezzo! Devi vederlo tre volte per comprendere davvero la sua inarrivabile grandezza che lo stesso Fellini ha controllato fino ad un certo punto.
Il resto lo ha fatto il suo meraviglioso subconscio. Will avrebbe dovuto fare Inception a occhi chiusi. Perché a tenere gli occhi aperti ci sono alcuni, non sono tanti, straordinari registi. E di questi bisogna solo fidarsi. E farsi prendere per mano. Al massimo verrà fuori un film non riuscito.
Che ne pensate? Ce l avreste visto Will Smith in Inception? Ditecelo nei commenti.