Baby Shark è una delle canzoni più bambine e famose al mondo. Su YouTube ha ormai raggiunto i 9 miliardi di visualizzazione e non accenna a rallentare. Tuttavia, sebbene appaia come una melodia innocua, può essere usata anche a scopi crudeli. Daniel Hedrick, Joseph “Joey” Mitchell e John Basco, 3 ex detenuti della prigione della contea di Oklahoma hanno intentato infatti una causa per i diritti civili contro l’istituto, due anni dopo essere stati sottoposti a quelli che i loro avvocati hanno descritto come “eventi di tortura” (qui le canzoni usate dalla CIA con questi intenti).
Un’indagine penale ha scoperto che almeno quattro detenuti sono stati costretti ad ascoltare Baby Shark a ripetizione e ad alto volume per lunghi periodi di tempo a novembre e dicembre 2019. L’azione disciplinare si è svolta nella stanza delle visite del carcere. Qui prigionieri sono stati fatti stare in piedi con le mani ammanettate e fissate a un muro.
Gli ex detenuti stanno facendo causa ai commissari della contea di Oklahoma, allo sceriffo Tommie Johnson III, al trust carcerario e a due ex carcerieri. La causa che afferma che “il volume della canzone era così alto che risuonava nei corridoi”.
A seguito dell’indagine penale, il procuratore distrettuale della contea di Oklahoma, David Prater, ha affermato che l’uso di “Baby Shark” nella prigione è stato “crudele e disumano” e ha messo “enorme stress emotivo sui detenuti che molto probabilmente stavano già soffrendo”.
L’ex sceriffo della contea di Oklahoma PD Taylor ha detto che i giovani agenti carcerari Gregory Cornell Butler Jr. e Christian Charles Miles sono stati sospesi non appena le accuse sono venute alla luce. Successivamente si sono dimessi, mentre il tenente Christopher Raymond Hendershott è andato in pensione.